La Corea del Nord interrompe i rapporti con la Corea del Sud.
“Le autorità della Corea del Sud si sono rese protagoniste di atti ostili nei confronti della Repubblica Democratica Popolare di Corea come delle persone deplorevoli, evitando ogni responsabilità con delle scuse disgustose. Ciò ha condotto le relazioni inter-coreane verso la catastrofe”, si legge in una nota.
Alcuni attivisti nordcoreani fuggiti al sud, avrebbero inviato dei volantini contro Pyongyang (la capitale della Corea del nord). Il gesto, percepito come una minaccia alla nazione, ha riportato alla luce un conflitto mai risolto.
“Non baratteremo mai la dignità del nostro leader supremo per nulla, ma la difenderemo a costo delle nostre stesse vite. Abbiamo raggiunto la conclusione che non c’è nessun motivo di stare seduti di fronte alle autorità della Corea del Sud e che non c’è nulla da discutere con loro”.
La sorella del leader nordcoreano Kim Yo Iong, in una comunicazione ufficiale, avrebbe dato lei stessa le istruzioni per tagliare ogni comunicazione e legame tra Nord e Sud. La cessazione delle comunicazioni bilaterali è diventata effettiva a partire dalle 12 (ora locale), ovvero da questa mattina alle ore 05:00 in Italia.
IL PRETESTO DELLA COREA DEL NORD
Tecnicamente i due paesi sono ancora in conflitto visto che non è mai stato raggiunto un accordo di pace alla fine della guerra nel 1953 e la Corea del nord ha definito la sospensione delle comunicazioni come la prima di una serie di azioni nei confronti del Paese confinante che ha definito «nemico».
Un contenzioso, questo, venutosi a creare nella zona demilitarizzata tra i due Paesi, dove dei disertori del nord hanno portato le due nazioni alla rottura dopo aver siglato, nel 2018, un accordo sulla cessazione della guerra in Corea, divisa sin dalla fine della seconda guerra mondiale.