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Intelligenza artificiale, Trump lancia il progetto Stargate. Musk: «Non ci sono i soldi»

Donald Trump inaugura la sua «età d’Oro» con «il più grande progetto infrastrutturale di intelligenza artificiale della storia». È già realtà in Texas dove dieci strutture sono già in costruzione. Un accordo a cui partecipano i colossi del Tech, OpenAI, Oracle, SoftBank e Mgx. E intanto Musk discute con il CEO di OpenAI su X: «Non hanno i soldi». Questa la premessa di un possibile primo disaccordo tra l’imprenditore e il tycoon.

Cosa prevede il piano

Il progetto Stargate, già in discussione da marzo 2024, parte da 500 miliardi (di cui 100 da stanziare subito) da investire nei prossimi quattro anni in una vasta rete di data center necessari per «garantire la leadership americana nell’AI», come si legge nel comunicato di OpenAI. Inoltre, secondo Oracle: «Creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro americani e genererà enormi benefici economici per il mondo intero. Questo progetto non solo sosterrà la reindustrializzazione degli Stati Uniti, ma fornirà anche una capacità strategica per proteggere la sicurezza nazionale dell’America e dei suoi alleati». Secondo Trump, gli obiettivi genererebbero 100 mila nuovi posti di lavoro «quasi immediatamente». Rimane irremovibile l’obiettivo di mantenere il vantaggio tecnologico sulla Cina.

Il team del tycoon nella corsa all’AI

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, il cofondatore e CTO di Oracle, Larry Ellison, e il CEO di SoftBank, Masayoshi Son, sono i principali promotori della joint venture, con il supporto del fondo emiratino MGX come investitore. Questo progetto coinvolge anche partner tecnici di rilievo come Arm, Microsoft e Nvidia, queste ultime due già consolidate collaboratrici di OpenAI. Oracle, proprietario di oltre 160 data center, collaborerà accanto a OpenAI che dovrebbe assumere la gestione operativa del progetto. SoftBank si occuperà invece della parte finanziaria, con il contributo di capitali da parte di MGX.

I data center già presenti in Texas
L’obiezione di Musk e il dibattito con Altman

Tuttavia le perplessità non mancano. La contestazione al progetto arriva proprio dal braccio destro del tycoon, Elon Musk. «Alcuni partner di Stargate, inclusa Softbank, non hanno per davvero le risorse». «SoftBank ha ben meno di 10 miliardi di dollari garantiti. Ho questa informazione da fonte attendibile», replica a Sam Altman in un post su X.
Nulla di nuovo per i due colossi del tech. Musk ha co-fondato OpenAI con Altman, e nel 2018 ha abbandonato la nave a causa di conflitti di interesse con i suoi progetti di intelligenza artificiale in Tesla. Da allora Musk ha criticato apertamente OpenAI e Altman, soprattutto per la sua transizione verso una struttura a scopo di lucro.

Il botta e risposta fra Musk e Altman su X
La questione dell’emergenza energetica

Secondo Trump per far diventare Stargate realtà, «bisogna produrre molta elettricità e noi faremo in modo che lo si possa fare facilmente nei loro impianti», ha aggiunto. Già nelle prime ore del suo secondo mandato, il tycoon ha firmato diversi ordini esecutivi relativi all’approvvigionamento energetico, tra cui quello che dichiara una «emergenza energetica nazionale», dove si afferma che al momento la produzione è «inadeguata a soddisfare i bisogni della nazione».

Il dietrofront sulle misure di sicurezza AI di Biden

Un altro passo verso Stargate del tycoon riguarda l’annullamento di un documento di cento pagine voluto da Joe Biden lo scorso novembre. L’ordine esecutivo mirava a stabilire linee guida e standard di sicurezza per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Con questa decisione, tutto è stato cancellato, lasciando al Project Stargate e ad altri colossi del settore, la libertà di investire con ancora più determinazione nell’IA. Secondo il Financial Times, Google è pronto a investire un miliardo di dollari in Anthropic, sviluppatore del chatbot Claude e concorrente di OpenAI, mentre Microsoft ha annunciato un piano da 80 miliardi per la costruzione di data center nel prossimo anno. Anche Amazon è in prima linea, con 10 miliardi destinati a progetti legati all’intelligenza artificiale.
Trump, con l’intento di ritagliarsi un ruolo da protagonista, ha dichiarato: «Questa impresa monumentale è una dimostrazione di fiducia nel potenziale dell’America sotto una nuova presidenza».

Giulia Spini

Laureata in Interpretariato, penso in inglese e in spagnolo ma parlo italiano. Appassionata di tutto ciò che riguarda la settima arte. Il mio sogno nel cassetto? Lavorare come giornalista di spettacolo.

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