Un crollo nella produzione dell’industria con una flessione del -5,5% rispetto all’anno scorso, il più grave registrato da fine 2012. È il dato più allarmante diffuso dall’Istat, che evidenzia serie difficoltà per l’economia del Paese nei diversi settori: nell’intero 2018 l’industria è cresciuta solo dello 0,8%, contro il +3,6% dell’anno precedente.
Dalla nota Istat sulla produzione industriale emerge che tutti i principali comparti di attività economica registrano variazioni tendenziali negative. Le più rilevanti sono quelle dell’industria del legno, della carta e stampa (-13%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,1%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-7,9%).
Il calo di dicembre si attesta su un valore dello -0,8% rispetto al mese precedente, la quarta contrazione consecutiva. Nel complesso del quarto trimestre il livello della produzione registra una flessione dell’1,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Il -5,5% su base annua tiene conto degli effetti di calendario, ma anche il dato grezzo è in ribasso rispetto al 2017 (-2,5%).
«A dicembre diminuisce nuovamente» – commenta l’Istat – «la produzione industriale italiana, con una variazione ampiamente negativa sia su base congiunturale sia in termini annui. La flessione è diffusa a livello settoriale. Dopo il punto di massimo di dicembre 2017, in tutti i trimestri del 2018 la produzione ha registrato, al netto della stagionalità, flessioni congiunturali, con un calo più marcato nell’ultimo trimestre».
«Ciononostante» – prosegue la nota – «nel complesso dell’anno i livelli produttivi risultano in moderata crescita, grazie all’effetto di trascinamento dovuto al positivo andamento dell’anno precedente. Sempre in media annua, si rileva una dinamica positiva per i beni strumentali e per quelli di consumo, mentre sono in flessione i beni intermedi e l’energia».
L’Istat, oltre ai dati relativi alla produzione dell’industria, ha diffuso anche l’analisi mensile sull’andamento dell’economia. «L’indicatore anticipatore ha registrato una marcata flessione, prospettando serie difficoltà di tenuta dei livelli di attività economica», è il commento dell’istituto. «Il rallentamento dell’economia internazionale si è prolungato anche nell’ultima parte dello scorso anno, colpendo in particolare il settore industriale e la domanda internazionale».