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Inchiesta sul progetto Beic, Boeri e Zucchi ai domiciliari

La procura di Milano si è esposta e ha chiesto gli arresti domiciliari per Stefano Boeri e Cino Zucchi. I due architetti di fama internazionale sono stati accusati di conflitto d’interessi tra i commissari di gara. E sono stati quindi indagati di turbativa d’asta e falso nell’inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che doveva vedere la sua realizzazione definitiva nel 2026 nella zona di Porta Vittoria. Gli interrogatori preventivi saranno il 4 febbraio, la prossima settimana, lo ha deciso il gip Luigi Iannelli.

La gara e il progetto

È una questione che parte nel 2022. Quando il 5 luglio una Commissione del Comune di Milano deve scegliere tra gli studi di architetti in gara a chi assegnare il progetto della Beic. Tra i 44 studi vince quello di Pier Paolo Tamburelli, altro architetto di fama internazionale che, però, era con Boeri e Zucchi nella Commissione. Boeri presiede la Commissione e, secondo le indagini, avrebbe mandato diversi messaggi tra il 6 e l’8 luglio 2022, con gli esiti delle valutazioni dei progetti. Con Boeri, accusato anche Zucchi per gli stessi motivi.

I contatti sono stati molto frequenti, non solo i giorni prima dei risultati della gara, ma anche in quelli successivi. E sono reati gravi, visto che la legge vieta questo tipo di interazioni per impedire conflitti di interesse. Ma le ripercussioni non ci sono state solo per Boeri e Zucchi. La Procura chiede anche che siano interdetti dalla professione gli architetti Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi, i due professionisti di Onesitestudio con i quali Tamburelli ha collaborato per il progetto che ha poi vinto. Tra l’altro, Lunati e Floridi sono ricercatori nella stessa facoltà in cui insegnano Boeri e Zucchi.

Il Comune di Milano

Il caso è stato sollevato perché un altro architetto ha denunciato all’Ordine la questione. I funzionari del Comune sono intervenuti. Ma la loro posizione non è allineata con quella della Procura. Infatti, secondo le istituzioni è impossibile che architetti di fama internazionale non si conoscano fra loro. Per questo motivo, secondo il Comune rifare la gara sarebbe inutile.

Si tratta di una gara dal valore di 8,6 milioni di euro. Ciò che ha lasciato di stucco la procura sono stati i messaggi e le chat di gruppo tra commissari, Boeri, Zucchi e Tamburelli, e i partecipanti, Lunati e Floridi. In queste conversazioni pare ci fossero allusioni ai guadagni del bando, foto di banconote e scherzi goliardici sulla gara.

Francesca Neri

Laurea triennale in Storia Contemporanea all'Università di Bologna. Laurea Magistrale in Scienze Storiche e Orientalistiche all'Università di Bologna, con Master di I Livello in African Studies all'Università Dalarna.

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