Corrompevano gli infermieri e ingannavano i familiari dei defunti ospedalieri. È in questo modo che un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e alla corruzione è riuscita a ottenere il monopolio nel settore delle onoranze funebri. Grazie alle indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Bologna, è stato possibile smantellare due cartelli di imprese funebri che si spartivano i servizi delle camere mortuarie dell’ ospedale Maggiore e del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi.
Secondo le indagini ricostruite dai carabinieri, il sistema utilizzato dall’organizzazione criminale era il seguente: gli infermieri parlavano con i parenti dei pazienti morti per metterli in contatto con le agenzie dei servizi funebri a loro avviso più economiche e convenienti. Queste si preoccupavano a loro volta di indirizzare i clienti verso gli uffici delle due agenzie per procedere con le pratiche. A organizzare il lavoro c’erano i rappresentanti dei due consorzi che spartivano sia i compiti che il denaro guadagnato.
Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio, riciclaggio e violazioni connesse alla responsabilità amministrativa degli enti: queste le accuse rivolte ai due cartelli delle agenzie. A fermare la loro attività, però, sono stati i carabinieri di Bologna. In totale sono 30 gli arresti e 43 le perquisizioni eseguite da un gruppo di 300 militari che ha sequestrato un patrimonio pari a 13 milioni di euro.