Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è riuscito a scampare all’impeachment e il processo si è concluso con l’assoluzione al Senato. Molti avevano già previsto il risultato avendo la maggioranza dalla sua parte ma un Repubblicano su tutti si è schierato contro: Mitt Romney.
Oltre ai 47 senatori Democratici, anche l’ex candidato presidenziale del partito di Trump ha votato a favore dell’abuso di potere giustificando la sua scelta «davanti a Dio».
«So che ci saranno conseguenze e non oso immaginare quali ma il presidente è colpevole di un terribile tradimento della fiducia pubblica. Sono arrivato alla conclusione certa che il mio giuramento di fedeltà alla Costituzione m’imponeva di condannarlo», ha dichiarato in un’intervista Romney.
La sua ribellione però, non ha avuto conseguenze sulla decisione finale e il presidente americano può ancora contare sulla compattezza dei Repubblicani.
Anche il secondo capo di accusa per ostruzione dell’inchiesta condotta dal Congresso è stata respinta da tutti i 53 senatori Repubblicani (compreso Romney) e approvata invece da tutti i 47 senatori Democratici.
Per togliere a Trump il titolo di capo della Casa Bianca occorreva una maggioranza di ben due terzi al Senato, cosa abbastanza improbabile. La posizione di Mitt Romney ha però segnato un precedente storico: per la prima volta c’è stato un voto approvato da entrambe le parti per la condanna di un presidente durante il processo di impeachment.
Perché Trump rischiava l’impeachment ?
Dopo il sì della Camera dei Rappresentati, il 18 dicembre 2019 è stato ufficialmente messo sotto accusa per aver chiesto al presidente ucraino di indagare sul figlio del suo rivale alle elezioni 2020, Joe Biden, su un possibile caso di corruzione che lo riguarderebbe.
Fino all’Aprile 2019 il figlio Hunter è stato un membro del board di Burisma Holdings, il più grande produttore non governativo di gas in Ucraina.
In una telefonata, Trump avrebbe quindi abusato della sua posizione per costringere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad avviare un’indagine sul suo rivale. Il capo della Casa Bianca avrebbe bloccato poi, gli aiuti militari destinati agli ucraini per avere maggiore potere di persuasione.
L’avvocato di Trump, Alan Dershowitz sostiene che l’impeachment possa avere luogo solo per crimini previsti dal codice penale come l’alto tradimento e la corruzione. Per quanto riguarda il caso del suo cliente dice: «Ogni presidente cerca informazioni negative sui suoi avversari, con fonti nazionali e estere. Ogni premier e politico mondiale lo fa. Si può giudicare sbagliata la condotta di Trump, come lo sono molte sue politiche sull’immigrazione, l’ambiente, la sanità, le armi, l’aborto, i transgender ma non sono passabili di condanna attraverso l’impeachment».