
Chi parte dall’Italia con voli nazionali o verso i Paesi dell’area Schengen non dovrà più mostrare la carta d’identità all’assistente di volo. Come stabilito dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) servirà solo la carta d’imbarco. La disposizione, che ha avuto il via libera del ministero dell’Interno, è già in vigore.
Il cambiamento
Da decenni, secondo i regolamenti dell’ENAC, le persone in coda al gate dovevano essere sottoposte a due accertamenti. Prima di tutto risultava essenziale controllare la carta d’imbarco e il bagaglio del passeggero, che veniva poi fatta passare sotto i metal detector. In secondo luogo, al momento dell’imbarco, i viaggiatori dovevano mostrare un documento: passaggio fondamentale prima di salire sull’aereo per verificare che il nome e cognome presenti sulle carte di imbarco fosse lo stesso. Eliminando quest’ultimo passaggio, secondo la disposizione dell’ENAC, non si comprometterebbe in ogni caso il livello di sicurezza, assicurato dai precedenti controlli.
Velocità e sicurezza

ENAC ha presentato la misura come una «modifica del programma nazionale per la sicurezza dell’aviazione civile» mirata a rendere i controlli più semplici e veloci. Specifica al Corriere il presidente dell’ENAC Pierluigi Di Palma: «Gli aeroporti sono luoghi protetti ed è venuto il momento di equiparare i viaggi in aereo a quelli in treno». Quindi togliendo l’obbligo si velocizzerebbero i tempi burocratici. Di Palma assicura che gli aeroporti manterranno la loro sicurezza, in quanto i viaggiatori verranno in ogni caso controllati dai metal detector. Inoltre non ci sarà il rischio di poter passare ai controlli con la carta d’imbarco di un’altra persona. Secondo l’ENAC la disposizione porterebbe benefici a oltre 50 milioni di persone e si stima 92 milioni entro fine 2026.
Le misure introdotte
Nonostante le nuova disposizione, ENAC sottolinea che carta d’identità o passaporto devono essere sempre portati con sé: potrebbero servire per tornare in Italia partendo da un Paese che continua a prevede i controlli oppure in vista dei controlli a campione effettuati dalle Forze dell’Ordine. I documenti «non dovranno essere lasciati a casa. Se al momento del controllo a sorpresa il viaggiatore non ce l’ha non si imbarca» afferma Di Palma. L’eliminazione del controllo della carta d’identità non è la sola misura introdotta ultimamente con lo scopo di velocizzare i tempi di attesa al gate. Negli aeroporti di Linate e Catania nel 2024 è stato introdotto il faceboarding, un sistema biometrico di riconoscimento facciale per effettuare i controlli, in sostituzione al controllo dei documenti.
Le tratte coinvolte
La rivoluzione nei cieli è già partita il 6 luglio con il volo Ryanair Bergamo-Minorca, provocando lo stupore dei viaggiatori già pronti a mostrare la propria carta d’identità. A essere colpiti dalla novità saranno i voli nazionali e in direzione dei Paesi dell’area Schengen che permette la libera circolazione di merci e oltre 450 milioni di persone. Comprende 25 dei 27 membri dell’Unione Europea, tranne Cipro e Irlanda, e i Paesi dell’Associazione europea di libero scambio, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. I controlli dei documenti rimarranno per i voli con destinazioni extra Schengen e per alcune tratte interne sensibili per l’emigrazione irregolare.

Negli Stati Uniti
Anche per gli aeroporti statunitense c’è una novità. La Transportation Security Administration (Tsa) ha introdotto una misura, ancora in fase di applicazione, che permetterebbe ai viaggiatori di non togliere le scarpe durante i controlli. Un obbligo introdotto nel 2006, quando un uomo nascose una bomba nella calzatura con l’obiettivo di farsi esplodere durante il volo Parigi-Miami. La disposizione non è ancora stata confermata, ma l’intento della Tsa sarebbe di esplorare «nuove soluzioni per migliorare l’esperienza dei passeggeri». Sul tema è intervenuta la segretaria per la sicurezza interna, Kristi Noem: «È importante trovare il modo per garantire la sicurezza delle persone e per semplificare e rendere il processo molto più piacevole».