Il voto di Milano rivoluziona il Consiglio Regionale. Chi entra e chi esce dal Pirellone

Milano vota Majorino, ma la provincia sta con Fontana. Che il capoluogo sia diventato un ecosistema a sé stante rispetto alla Lombardia è chiaro da diverse tornate elettorali, ma questa volta i risultati hanno determinato molte novità in quello che sarà il nuovo Consiglio Regionale. Il Governatore uscente si conferma alla guida della Regione ma, come alle comunali di due anni fa, il cdx non è riuscito ad espugnare Milano. Il PD non può certo sorridere per il risultato di Majorino ma, nella città che lo ha visto assessore per nove anni, i punti di vantaggio su Fontana sono quasi 10. Risultato: nella provincia di Milano centrodestra e centrosinistra avranno 11 consiglieri per parte.

Delusione per Letizia Moratti che non sfonda neanche a Milano

La prima a cadere nella trappola meneghina è stata Letizia Moratti che, pur ottenendo un ottimo 25% nel Municipio 1 – il centro storico – non è riuscita a convincere la periferia. Il 13%, nella città che l’ha vista sindaco, è troppo poco per trainare un risultato che, complessivamente, non arriva nemmeno al 10%. Per questo, non avrà neanche un banco da consigliere. Dalla sua lista accede al consiglio Manfredi Palmieri, mentre Azione/Italia Viva portano l’ex deputata renziana Lisa Noja all’opposizione di Fontana.

Letizia Moratti, candidata a Governatore della Lombardia con il Terzo Polo
Giulio Gallera rimane fuori da Consiglio Regionale. La Lega fatica a Milano

Se l’ex assessore al welfare non sorride, chi l’ha preceduta su quella poltrona esce altrettanto deluso. Giulio Gallera, controverso volto simbolo della campagna contro il Covid, non rientrerà a Palazzo Lombardia. Forza Italia avrà diritto ad un solo consigliere e il seggio andrà al capogruppo uscente Comazzi. L’unica possibilità per Gallera sarebbe che il collega diventasse assessore, ma al momento i nomi di Simona Tironi e Graziano Musella sembrano i più quotati in casa azzurra.
Sul fronte Lega, i candidati della città vengono surclassati da quelli della provincia, confermando le difficoltà del partito di Salvini a Milano. Riconfermati quindi Pase e Scurati, a discapito dell’assessore alla casa Alan Rizzi e dei consiglieri comunali Piscina e Marrapodi. Anche Deborah Giovanati, vicina a Comunione e Liberazione, non riavrà il suo scranno.

Giulio Gallera, Forza Italia, ex assessore al welfare
Fratelli d’Italia fa il pieno di new entry. Feltri eletto consigliere

I ciellini non rimarranno però senza rappresentanza: Matteo Forte è stato infatti eletto con Fratelli d’Italia e sarà uno dei tanti volti nuovi del partito di Giorgia Meloni. Riconfermati gli uscenti Alparone e Lucente, alla compagine milanese si aggiungono la consigliera Chiara Valcepina, Vittorio Feltri – il consigliere più anziano – e Christian Garavaglia, recordman di preferenze e uomo dell’ex senatore forzista Mario Mantovani. In aria di seggio c’è anche Marco Bestetti, ex FI e consigliere del centrodestra più votato nella città: entrerà in caso di un assessorato a Fratelli d’Italia su Milano. Il Municipio 7, dove Bestetti ha raccolto oltre 2500 preferenze, è stata la zona in cui Fontana si è avvicinato di più a Majorino. Con i suoi nuovi acquisti, FDI fa quindi il pieno di voti anche nell’area moderata.

Vittorio Feltri, giornalista, consigliere più anziano del Consiglio Regionale
Paolo Romano record-man di preferenze in città. Flop per il virologo Pregliasco

Nel centrosinistra a portare una ventata d’aria fresca è il 26enne Paolo Romano che, a sorpresa, si è piazzato al primo posto nella lista del PD, con oltre 9 mila preferenze. Escluso per poco, invece, il coetaneo Lorenzo Pacini, consigliere del Municipio 1: per un centinaio di voti non ha superato l’uscente Paola Boccia. Grande flop per Fabrizio Pregliasco, il virologo ad alta esposizione televisiva nell’era Covid, candidato nella civica di Majorino. Per lui 2 mila preferenze e un quinto posto in lista che lo lascia a bocca asciutta. Con la lista del governatore PD entra invece Luca Paladini, leader dei Sentinelli.

Paolo Romano, primo degli eletti del PD a Milano
Promossi e bocciati nelle altre province

Il record di preferenze assolute è andato ad Emilio Del Bono, sindaco di Brescia e candidato al Consiglio Regionale con il Partito Democratico: per il primo cittadino ben 35 mila preferenze.
Sempre a Brescia boom di Simona Tironi, consigliera uscente di Forza Italia che viene riconfermata con 8.600 voti. Gran risultato anche per la collega di partito Claudia Carzeri con oltre 7 mila preferenze, ma per lei ci sarà spazio solo in caso di assessorato alla Tironi.
Non ce l’ha fatta Stefania Zambelli, eurodeputata della Lega, che è la prima dei non eletti della lista.

A Bergamo troviamo il consigliere più giovane della nuova legislatura: Michele Schiavi, 22 anni, con 6.600 preferenze si è piazzato terzo nella lista di FDI. Davide Casati del PD è invece il più votato della provincia con oltre 15 mila voti.

Se Del Bono ha realizzato il record di preferenze in positivo, la maglia nera degli eletti è a Monza e Brianza: Jacopo Dozio della Lista Fontana siederà al Pirellone con appena 93 voti nominali. Monza rielegge poi Federico Romani di FDI, figlio di Paolo, ex senatore di Forza Italia. Anche Fabrizio Figini, sostenuto dall’ex vice presidente della Lombardia Fabrizio Sala, accede al Consiglio.

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Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono
Andrea Muzzolon

Italiano, milanese, classe 2000. Laureato in comunicazione, media e pubblicità. Libero e liberale.

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