Il decreto sicurezza è legge, proteste in aula

Il Senato ha approvato il decreto sicurezza. È passato ieri, 4 maggio, con 109 voti positivi. Nonostante le urla, i cori e le proteste delle opposizioni una certezza c’è. Il tanto contestato decreto sicurezza, dopo una lunga procedura, è legge. La prassi non ha scalfito gli animi dei sostenitori, appartenenti al centro-destra, che hanno esultato e criticato fortemente le reazioni del centro-sinistra. Erano previste le rimostranze. Nei giorni precedenti erano stati organizzati flash mob e manifestazioni contro il decreto. Ma nella sala di Palazzo Madama, in un normale mercoledì, è stata quasi sfiorata la rissa. Non si è fatta intimidire la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito l’approvazione «un passo decisivo per la tutela dei diritti dei cittadini».

Il decreto e la legge

Una stretta importante è ciò che emerge in prima battuta dalla nuova legge. 14 reati in più che colpiscono le proteste, i manifestanti e scippatori. 9 pene aggravate. Una proposta di legge che ha spaccato in due sia la maggioranza sia l’opposizione. Ma ha anche lasciato interdetti gli operatori della giustizia, come i magistrati e i giudici.

È un panorama complesso che si è manifestato in tutta la sua essenza nelle votazioni. 109 voti positivi, 69 voti negativi e un astenuto. Così i risultati finali che, però, confermano il passaggio del decreto e ne confermano la trasformazione in legge. Il 4 maggio tutto si è svolto in poche ore. La fiducia, che solitamente richiede tempi molto dilatati, è arrivata subito.

Le proteste

Non è la prima volta che nelle stanze del Senato gli animi si accendono. Ma una cosa del genere non si era mai vista. Il 4 maggio è praticamente scoppiata una rissa tra maggioranza e opposizione. Tutto è successo prima dell’approvazione, quando nelle tre ore precedenti è stato organizzato un sit-in da PD, M5S e AVS. L’obiettivo? Quello di dimostrare ai cittadini cosa gli accade ora se partecipano a manifestazioni. Il tutto accompagnato da cartelli e mani alzate.

Un vero show, enfatizzato da grida e insulti provenienti sia da una parte sia dall’altra. Per evitare il peggio sono dovuti intervenire gli uomini della sicurezza. Proprio quando dalla maggioranza inizia una carica contro il centro dell’aula dove erano seduti gli appartenenti dell’opposizione. Un brutto sipario che, però, evidenzia sicuramente le divergenze intorno al decreto.

Francesca Neri

Laurea triennale in Storia Contemporanea all'Università di Bologna. Laurea Magistrale in Scienze Storiche e Orientalistiche all'Università di Bologna, con Master di I Livello in African Studies all'Università Dalarna.

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