Il generale libico Khalifa Haftar rifiuta il cessate il fuoco in Libia stabilito dalla Russia e dalla Turchia che dovrebbe scattare entro la mezzanotte del 12 gennaio. «Ringraziamo la Russia per il suo sostegno ma non possiamo smettere di combattere il terrorismo», recita un messaggio giunto da Bengasi.
Il Consiglio presidenziale del Governo di Accordo Nazionale della Libia, invece, «accoglie con favore qualsiasi appello alla ripresa del processo politico e ad allontanare lo spettro della guerra, in conformità con l’Accordo politico libico e il sostegno alla Conferenza di Berlino patrocinata dalle Nazioni Unite».
L’ipotesi più accreditata è che il leader di Bengasi stia tentando di alzare il tiro per ottenere il massimo prima della tregua fissata per domenica. Voci provenienti dall’Onu definiscono l’atteggiamento di Haftar «pura tattica».
I viaggi di Conte per ristabilire l’influenza italiana
Intanto in Italia, dopo la rinuncia del premier libico Fayez al-Serraj al bilaterale con Conte a Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio ed il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, hanno discusso, durante un incontro durato un’ora, sui prossimi viaggi istituzionali e sulla strategia diplomatica italiana.
Da lunedì, 13 gennaio, Conte sarà all’estero. Prima tappa Istanbul dove il premier italiano incontrerà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e al quale riporterà la richiesta espressa dal generale libico durante il bilaterale a Palazzo Chigi. Secondo quanto riporta La Stampa, infatti, Haftar si è detto disponibile ad una tregua, ma ha chiesto in cambio «il ritiro delle truppe turche dalla Libia». In seguito Conte arriverà al Cairo per vedere il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. L’Egitto è uno dei paesi che sostiene Haftar insieme con gli Emirati Arabi Uniti, altra tappa inclusa nel tour del primo ministro.
Questi appuntamenti sono stati fissati con l’obiettivo di accrescere l’influenza italiana nella gestione della questione libica. Influenza che ha subito una pesante battuta d’arresto con l’incidente diplomatico di Palazzo Chigi. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il premier libico avrebbe respinto ogni tentativo di contatto proveniente da Roma.
Consiglio Affari Esteri Straordinario a Bruxelles
Intanto Di Maio è volato a Bruxelles, dove oggi, 10 dicembre, si terrà il Consiglio Affari Esteri Straordinario. Durante la riunione si discuterà della situazione in Iraq e delle possibili soluzioni da applicare in quest’area, ma anche dei recenti sviluppi in Libia.