Le milizie parallele di Mosca e Kiev

Mercenari siriani, battaglioni filonazisti e milizie di ogni tipo. Dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina abbiamo sentito parlare di vari gruppi paramilitari che stanno combattendo sui due fronti. Il Presidente ucraino Zelensky ha puntato fin dall’inizio sulla legione straniera e sul famigerato battaglione Azov. Putin invece si è affidato ai mercenari del Centrafrica e non solo. In mezzo la variante cecena, con due gruppi sul fronte ucraino e uno su quello russo.

SCHIERAMENTO RUSSO:

I CECENI DI KADYROV
I ceceni di Kadyrov

Sono miliziani del despota ceceno Ramzan Kadyrov, chiamati dai russi “kadyrovsty”. Conoscono bene il territorio ucraino avendo preso parte agli scontri per il Donbass e per la Crimea. Nascono come miliziani fedeli a Putin, che ha un forte legame con il loro leader. Nel 2016 sono stati riconosciuti nell’esercito regolare nazionale. Sono specializzati nell’imporre ordine all’interno delle città, soffocare rivolte e disordini.

MILIAZINI DEL CENTRAFRICA
Le milizie della Repubblica Centrafricana

Dalla Repubblica Centroafricana fino al Mali, il reclutamento di Mosca sta cercando di raggruppare il maggior numero di mercenari possibile. Sono di solito schierati nei loro territori africani per garantire stabilità ai regimi filoputiniani. Ci sono però problemi logistici per queste milizie, che spesso hanno difficoltà nel combattere in città innevate e fredde come quelle ucraine.

GRUPPO WAGNER
Il gruppo paramilitare Wagner

Sul fronte russo sono presenti anche i mercenari del “Gruppo Wagner”, compagnia militare privata russa fedele all’uomo d’affari Evgheni Prigozhin. Mosca li ha spediti in Siria, Libia, Repubblica Centrafricana e Mali per sedare alcune rivolte interne, dove si sono macchiati di molti crimini di guerra. La “private military company” è composta da ex poliziotti ed ex militari, ed è presente in Ucraina dal 2014, schierata a favore dei separatisti. Secondo il Times sarebbero circa 400 quelli infiltrati a Kiev.

SIRIANI
Miliziani siriani in Ucraina

Il Ministro della Difesa siriano Sergej Shojgu aveva promesso a Putin 16 mila “volontari”. Fonti siriane avevano segnalato reclutatori, mandati dal Presidente Assad, per promettere una buona paga e stilare elenchi di mercenari. Chi accetta viene sottoposto ad un breve addestramento, ad Aleppo, per poi essere spedito nel gelo ucraino a 300 dollari al mese. Il Financial Times ha citato una fonte dell’amministrazione americana secondo cui la risposta non sarebbe stata numerosa.

FOREIGN FIGHTERS
Foreign Fighters in azione

In questa frangia di combattenti sono presenti anche alcuni italiani. Molti militanti di Forza Nuova, Lealtà Azione e naziskin. Prima dell’invasione l’Antiterrorismo italiano aveva riferito di 60 italiani che avrebbero risposto alla chiamata delle milizie filorusse. Per loro la paga sarebbe di 400 dollari al mese.

SCHIERAMENTO UCRAINO:

BATTAGLIONE AZOV
Il famigerato battaglione Azov

È il famoso gruppo filonazista ucraino che si filma mentre unge con del grasso di maiale i proiettili destinati ai ceceni di Kadyrov. Il battaglione è formato soprattutto da volontari, provenienti dai partiti di estrema destra, e conta circa 12 mila uomini. Nel 2014 combatté affianco dell’esercito regolare e successivamente venne riconosciuto come unità militare regolare e permanente. In questi giorni la loro presenza sul fronte sta creando polemiche in molti paesi europei, a causa delle armi spedite in Ucraina e spesso indirizzate a loro. Il loro simbolo medioevale fa riferimento ad una trappola per lupi, inizialmente usato dal nazismo prima della svastica.

I CECENI “FILOUCRAINI”
I ceceni che stanno supportando Zelensky

Fin dall’inizio dell’invasione russa, in contrapposizione con il gruppo guidato da Kadyrov, sono stati coinvolti due battaglioni formati dagli esuli di Grozny, città cecena distrutta durante la guerra contro la Russia di fine anni ’90, anche questa voluta da un giovane Vladimir Putin. Sono entrambi intitolati allo Shayikh Mansour, leggendario eroe ceceno che contrastò l’espansionismo russo della Zarina Caterina, e a Dzokhar Dudayev, giovane generale dell’Armata Rossa che prima di diventare leader della Cecenia aveva protetto l’indipendenza degli stati baltici. Negli anni hanno combattuto i separatisti russi del Donbass e della Crimea assieme al battaglione Azov.

LA LEGIONE STRANIERA
Alcuni gruppi della Legione straniera arrivati in Ucraina

Il 27 febbraio scorso il Presidente Zelensky ha richiamato a Kiev le truppe di volontari internazionali per aiutare i civili e l’esercito assediato dai russi. Non esistono dati certi sui reduci in arrivo, dovrebbe provenire da 52 paesi e i canali di arruolamento sono ufficiali. Chi vuole arruolarsi nella Legione deve contattare l’ambasciata o il consolato ucraino del proprio paese. Secondo le autorità di Kiev ci sono state già 20 mila adesioni dopo una sola settimana di reclutamento.

 

 

 

 

Pasquale Febbraro

CLASSE 1998, BRINDISINO TRAPIANTATO A MILANO. IL PRIMO APPROCCIO CON IL GIORNALISMO E' AVVENUTO GRAZIE ALLA RADIO: È STATO AMORE A PRIMA VISTA. SONO UN APPASSIONATO DI SPORT A 360 GRADI, CON UNA SERIA DIPENDENZA DAL CALCIO.

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