La Repubblica Parlamentare greca ha eletto la sua prima Presidente donna. È Ekaterini Sakellaropoulou, 63 anni, e votata a larga maggioranza dal Parlamento che, secondo l’ordinamento greco, elegge il Presidente della Repubblica. Sono 261 le preferenze per la Sakellaropoulou, su un totale di 300.
La neo Presidente, giudice di professione, aveva già in passato segnato la storia della giovane repubblica ellenica, essendo stata anche la prima figura femminile a ricoprire la presidenza del Consiglio di Stato, il supremo tribunale amministrativo del Paese.
A spingere per la sua elezione è stato in primis il premier Kyriakos Mitsotakis, leader del partito di centrodestra Nuova Democrazia, che ha festeggiato l’elezione di Sakellaropoulou come il primo passo per la Grecia verso l’apertura al futuro. E proprio il lavoro dietro le quinte del Primo Ministro in carica, che ha cercato e trovato l’accordo anche con le forze politiche di opposizione, ha permesso di arrivare all’ampio consenso che ha sancito la nomina della nuova Presidente della Repubblica.
A votare per l’ex magistrata infatti anche Alexis Tsipras, capo del movimento progressista di centrosinistra Alleanza per il Cambiamento.
L’identikit
Ekaterini Sakellaropoulou nasce a Salonicco nel 1956. Si laurea in legge all’Università di Atene nel 1978 e continua gli studi in Francia all’Università Paris II, specializzandosi in diritto pubblico. La sua carriera al Consiglio di Stato greco inizia negli anni ’80 e prosegue fino a ricoprire i maggiori ruoli di vertice. Nominata Vicepresidente dell’organismo nel 2015, ne è diventata Presidente nel 2018. Ha lavorato anche nel Consiglio d’Europa, all’interno dell’Associazione dei funzionali giudiziari.
Nel corso degli anni ha seguito da magistrato molti casi legati al diritto ambientale, fra cui quello che l’ha vista opporsi alla deviazione del fiume Acheloos, dalle immani conseguenze ecologiche, per fini economici, oltre che essere stata relatrice in altri episodi come le miniere d’oro di Kassandra.
La neo Presidente si è fatta notare anche per la tutela delle libertà civili e dei diritti dei rifugiati e delle minoranze, per i quali si è battuta anche durante la sua attività di magistrato.
Merita infine una menzione anche l’attenzione di Sakellaropoulou per la condizione della donna in Grecia. Separata e con un figlio, si impegnerà, ha difatti dichiarato, per tutelare e migliorare «sia la giustizia sia il ruolo della moderna donna greca».