Che si tratti di un governo tecnico o politico, la prima grande sfida che attende Mario Draghi è quella di ricompattare una maggioranza, quella giallorossa, uscita con le ossa rotte dallo scontro interno con il partito di Matteo Renzi. Maggioranza che il Presidente incaricato cercherà di allargare al centrodestra – è questa la seconda scommessa – così da formare quel «governo di alto profilo» chiesto a gran voce dal Presidente Mattarella.
Le forze politiche, d’altronde, non sono nella posizione di poter ignorare l’appello rivolto dal Capo dello Stato: non solo per la gravità della situazione in cui versa il Paese, ma anche per non dilapidare il residuo credito che vantano dinnanzi agli italiani.
Appare probabile, pertanto, che l’ex Presidente della BCE riesca a formare un Governo in grado di fronteggiare le tre grandi emergenze individuate dal Presidente Mattarella: quella «sanitaria», «sociale» ed «economico-finanziaria». Probabile ma non scontato, viste le profonde crepe manifestatesi al tavolo del confronto indetto dal Presidente Fico e il desiderio di elezioni manifestato da ampia parte del centrodestra.
L’ex maggioranza
Draghi potrà contare su Matteo Renzi. L’ex Premier ha confermato in un tweet l’appoggio al nuovo esecutivo, che resterà in carica, sostiene Renzi, sino alla scadenza naturale del suo mandato, il 2023. Certo è anche il sostegno del Partito Democratico, impegnato in queste ore a rinsaldare l’ex maggioranza giallorossa.
Leu infatti si è spaccato in due, con Fratoianni che ritiene «molto difficile un sostegno a un governo di questo tipo». Qualche spiraglio in più giunge invece dalle fila del Movimento 5 Stelle; anch’esso diviso tra chi, come Di Maio, parla di «dovere di partecipare» e «ascoltare», e chi, come Di Battista, nega l’appoggio all’ex Presidente della BCE.
Il centrodestra
La presenza del Movimento all’interno del Governo Draghi non è tuttavia indispensabile.Il sostegno necessario, infatti, potrebbe giungere dal centrodestra. Se è certo, da un lato, il mancato appoggio di Fratelli d’Italia, con la Meloni che continuerà a occupare i banchi dell’opposizione. Ugualmente certo è, dall’altro lato, il sostegno di Forza Italia, con Silvio Berlusconi pronto a guidare personalmente la delegazione azzurra alle consultazioni.
Ancora incerta sul da farsi rimane invece la Lega di Matteo Salvini. All’interno del Carroccio il leitmotiv rimangono le elezioni anche se Giorgetti sta spingendo affinché si appoggi il Governo Draghi. L’idea sta facendo breccia nella mente di Salvini, che tuttavia ha affermato chiaramente che Draghi dovrà scegliere tra Lega e Movimento.
La presenza di entrambi i partiti tra i ranghi della nuova maggioranza, dunque, sembra essere un’utopia. Ciò, in realtà, non impedirà, dal punto di vista dei numeri in Parlamento, la formazione del nuovo esecutivo. Ma ostacolerà fortemente la creazione di un «governo di alto profilo», capace di risollevare le sorti del popolo italiano.