Strage in Giappone. Un uomo tra i 40 e i 50 anni è responsabile di un accoltellamento di massa compiuto in un parco del quartiere di Kawasaki, a sud di Tokyo, vicino a una scuola elementare. Il bilancio dell’aggressione è di due morti e 17 feriti. Tra di loro, si contano 13 alunne di una scuola elementare che durante l’attacco si trovavano a una fermata dell’autobus. Le vittime sono un uomo di 30 anni e una ragazzina di 12 anni. Lo ha confermato la polizia al canale pubblico Nhk.
Stando a quanto evidenziato dalle forze dell’ordine giapponesi, l’aggressore è deceduto a causa di alcune ferite al collo presumibilmente auto-inflitte. L’attacco è avvenuto intorno alle 07:45 del mattino (le 0:45 in Italia) di martedì 28 maggio in prossimità di una scuola cattolica appartenente a un’associazione della Caritas.
Il capo di gabinetto giapponese Yoshihide Suga ha specificato in una conferenza stampa che l’aggressione rappresenta «un orribile episodio di violenza». Di fatto, il Giappone è uno dei Paesi con i più bassi tassi di criminalità al mondo e nella maggior parte delle volte i bambini sono abituati ad andare a scuola senza essere controllati dagli adulti.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha espresso una ‘forte rabbia’ per quanto accaduto nel quartiere di Kawasaki. In un messaggio televisivo, Abe ha definito ‘straziante’ l’accoltellamento. «È un caso molto straziante. Provo una forte rabbia. Offro le mie sincere condoglianze per le vittime e spero che i feriti possano riprendersi posto», ha dichiarato.