Oggi è stata consegnata a Mario Draghi, la massima onorificenza tedesca, la Bundesverdienstkreuz, croce federale al merito. Con la stessa medaglia vennero premiati anche lo scrittore Claudio Magris e il direttore d’orchestra Claudio Abbado.
Parole d’elogio sono arrivate da parte del Presidente della Repubblica tedesca, Frank Walter-Steinmeier. Il capo di Stato ha infatti definito Draghi come colui che è riuscito a tenere insieme Euro e Unione Europea, soprattutto in un’epoca tanto difficile. «Non dovremmo mai scordare che insieme siamo più forti. Per preservare il nostro progetto europeo dobbiamo essere in grado di superare le sfide relative al cambiamento climatico, l’ineguaglianza e all’indebolimento dell’ordine globale del dopoguerra» ha dichiarato Draghi.
Ma non tutti sono d’accordo: «Draghi ha espropriato non solo i piccoli risparmiatori tedeschi e messo in pericolo il futuro di milioni di pensionati… La sua politica ha favorito gli Stati del Sud», hanno sostenuto Florian Toncar e Marcus Blume, rispettivamente l’esperto finanziario del Partito Liberale e il segretario generale del Partito Cristianosociale.
A prendere le parti dell’ex presidente della banca centrale europea, d’altra parte, l’Alleanza 90/I Verdi. Gli esponenti del partito sostengono che sarebbe un’ipocrisia criticare Mario Draghi e poi sostenere la politica del rigoroso pareggio in Germania.
Quando venne insito al premio nel 2011, il quotidiano più letto nel paese tedesco, Bild Zeitung scrisse: «È un italiano ma sembra un tedesco» e lo rappresentò sulla copertina con l’elmo chiodato, simbolo per eccellenza delle antiche virtù prussiane: affidabilità, ordine, precisione e risparmio.
Nel suo discorso di ringraziamento Draghi ha ricordato i principi che lo hanno guidato nel corso della sua presidenza: conoscenza, umiltà e coraggio. L’ex presidente della BCE ha voluto spendere delle parole di riconoscenza verso Steinmeier e la Cancelliera Angela Merkel per il supporto ricevuto nei momenti di maggiore difficoltà.