«Per il mese di gennaio dovremmo avere un taglio del 33% delle bollette, dopo l’aumento del 23% di dicembre». È quanto stima il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, dopo il crollo del prezzo spot del gas che, mediamente, nel primo mese del 2023 dovrebbe attestarsi a 60€ al Megawattora contro i 117 euro/MWh usati da ARERA, ovvero l’Autorità di regolazione dell’energia, per calcolare le bollette di dicembre 2022.
Le stime di risparmio
Il prossimo 2 febbraio ARERA comunicherà l’aggiornamento mensile delle tariffe del mercato tutelato. Per chi consuma 1.400 metri cubi l’anno, è la media della cosiddetta “famiglia tipo”, si stima un risparmio di 712 euro che salirebbe a circa 800 se il taglio arrivasse al 40% come pronosticato gli scorsi giorni dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che commenta: «in ogni caso sarà una riduzione significativa con la speranza che il calo dei prezzi del gas si consolidi anche nei prossimi mesi».
I segnali, per ora, sono positivi: sul mercato di Amsterdam le quotazioni sono in calo del 25% rispetto all’inizio dell’anno e rimangono lontanissime dai picchi di 340 euro dello scorso agosto. I prezzi sono inferiori anche degli 87 €/MWh a cui si scambiava il gas il 23 febbraio 2022, ovvero il giorno prima dell’invasione russa in Ucraina.
Il prezzo spot
Il prezzo spot, il Psv, si muove in linea con il TTF ed è l’importo che si paga per il proprio consumo nei contratti di fornitura a prezzo variabile, ovvero il prezzo che si forma il giorno prima della consegna di gas o energia elettrica. I prezzi spot sono influenzati soprattutto dal vero bilanciamento fra domanda e offerta fisica del gas o dell’energia in un determinato giorno o ora. Tanta energia elettrica è presente sulla rete, tanta è disponibile per essere consumata.
Tra le cause che hanno spinto al ribasso i prezzi c’è la riduzione dei consumi per via delle temperature invernali più alte del previsto. Gli stoccaggi di gas sono ancora pieni all’80% e la diminuzione della domanda anche da parte della Cina ha contribuito a far calare la speculazione.
Le bollette dell’elettricità
Per quanto riguarda le bollette della luce, il presidente di Nomisma Energia sottolinea che «nel primo trimestre 2023, le tariffe sono state già ridotte del 20%. Pertanto, il tasso di inflazione a febbraio comincerà a scendere dall’11,3% di dicembre verso il 10% a gennaio 2023 per poi calare a una cifra nei mesi successivi».
«Dovremo aspettare fine marzo, ma, grazie al crollo dei prezzi in borsa dell’elettricità, è ipotizzabile un’ulteriore riduzione del 20%». Tabarelli conclude affermando che «si tratta di ottime notizie, ma non devono far dimenticare che la crisi non è finita e le tariffe del gas che si avranno per gennaio sono superiori del 30% rispetto a quelle antecedenti il 2022, mentre quelle dell’elettricità sono ancora circa il doppio».