GameStop cede le sue quote italiane a Cidiverte: si chiamerà Gamelife

Game over per GameStop. La storico colosso di videogiochi ha ceduto il 100% delle sue quote italiane a Cidiverte, l’azienda lombarda già proprietaria della catena Gamelife.

La notizia non è ancora ufficiale, ma il sito iGizmo ha già condiviso la nota che conferma l’operazione: «Con atto dell’8 novembre 2024, repertorio N. 10186/5366, stipulato presso il Notaio Marco Ferrari in Milano, la società GameStop Global Holdings S.r.l. (la conferente) ha ceduto la totalità delle quote della Gamestop Italy S.r.l. alla società Cidiverte S.p.A. (l’acquirente) e per l’effetto di tale operazione il controllo sul capitale sociale è stato trasferito a quest’ultima e la denominazione della Società modificata in Gamelife S.r.l.».

L’acquisizione permetterà a Cidiverte di consolarsi nel mercato italiano dei videogiochi e ha l’obiettivo di rafforzare il settore della distribuzione e dei negozi fisici, in crisi a causa del progressivo aumento di store online.

Cosa cambierà in Italia

Nonostante la vendita sembra essere cosa fatta, l’effetto non si vedrà prima di sei mesi. GameStop, infatti, continuerà a mantenere il proprio nome e logo nel breve periodo, mentre progressivamente vi sarà il passaggio al marchio Gamelife.

Nel mentre Cidiverte valuterà come modificare le attività commerciali, al fine di rispondere al drastico calo delle vendite a livello videoludico. L’idea è quella di creare una nuova identità per la catena, slegandosi dal concetto di videogiochi in senso stretto, e ampliandosi a merchandise, collezionabili e retro-gaming – nello specifico alla vendita di giochi NES, SNES, Game Boy, GB Color e SEGA Genesis. Altro punto forte sarà la trasformazione dei negozi fisici in veri e propri centri d’intrattenimento, mirati ad attirare una clientela giovane e a favorire la socialità tra gli appassionati, come avviene nelle fiere di videogiochi e cartoons.

Elena Cecchetto

📍Milano 👩🏼‍🎓Comunicazione, Media e Pubblicità ⚽️ Quando lavoro mi trovi allo stadio, quando non lavoro pure

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