Brusche frenate in Metro, la Procura di Milano apre due fascicoli

Cinque feriti a Loreto, nove a Cadorna: tutti riconducibili ad improvvise fermate della metropolitana. La Procura di Milano – nelle persone dei due pm Maura Ripamonti e Mauro Clerici, appartenenti al dipartimento Tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano – ha aperto due diversi fascicoli per gli incidenti rispettivamente del 4 e del 9 marzo.

Obbiettivo dell’indagine è capire le cause che hanno portato a quelle due frenate improvvise, se tutto ha funzionato correttamente. Soprattutto si cercherà di capire se nei due incidenti sono ravvisabili responsabilità dirette da parte del personale Atm, l’Azienda Trasporti Milanese che amministra e gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo lombardo. Inoltre la Procura nominerà a breve un consulente tecnico del Politecnico di Milano, lo stesso che si è occupato del disastro ferroviario di Pioltello.

«Il sistema di sicurezza ha lavorato bene e le frenate altro non erano che risposte a potenziali rischi legati all’occupazione del binario» ha detto Arrigo Giana, direttore generale dell’Atm. Rilevata un’anomalia infatti, il sistema ha imposto la frenata al mezzo. Troppo brusca, considerate le conseguenze e il fatto che con ogni probabilità la segnalazione di anomalia era un falso positivo, ma comunque prevista dal sistema di sicurezza. In Atm stanno cercando di capire come affrontare il problema. In particolare stanno proseguendo le prove sui pattini elettromagnetici alla stazione di Precotto: si tratta di pattini che nei casi di emergenza si attaccano al binario e consentono al convoglio di rallentare.

L’obiettivo dell’azienda – che sta discutendo la questione con Alstom e Hitachi, suoi fornitori – è quello di capire se ci sono margini per ridurre questi effetti nei casi di frenate obbligate. A lungo termine, l’idea è quella di capire se si potrà modificare il sistema di sicurezza sulle linee 1 e 2, dove il fenomeno è più frequente.

Sul tema è intervenuto anche l’assessore ai Trasporti Marco Granelli: «Meglio avere un episodio di frenata in più rispetto ad un incidente che porterebbe conseguenze più gravi» ha dichiarato.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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