Tredicesima giornata di mobilitazione in Francia contro la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron. 300 i chilometri di code nell’area intorno alla capitale e decine di migliaia i francesi che sono scesi in piazza in diverse città, da Nantes a Montpellier fino a Parigi dove il corteo più numeroso ha causato ingorghi e tensioni tra i manifestanti.
90 mila case al buio
Oltre alla paralisi dei trasporti, 90 mila abitazioni sono rimaste senza illuminazione per via di una decisione del sindacato francese CGT nella rete elettrica di Lione e della regione della Gironda. Secondo quanto dichiarato dagli esponenti del sindacato, l’azione di sabotaggio non sarà l’unica, avvertendo che in futuro potranno seguire ulteriori tagli dell’elettricità, anche più massicci.
Tensioni, capo sindacato francese Martinez: «La manifestazione è un grande successo»
Si sono registrati anche alcuni scontri, in particolare nella città di Parigi, con l’irruzione dei black bloc. La protesta, iniziata lo scorso 5 dicembre, ha visto la forte adesione allo sciopero in particolare dei dipendenti dei trasporti pubblici: ferrovieri, conducenti, controllori e macchinisti hanno marciato insieme a insegnanti, avvocati, funzionari, magistrati e studenti, contestando l’intenzione del presidente Macron di apporre modifiche al sistema pensionistico francese, tra cui l’innalzamento dell’età pensionabile. L’esponente del sindacato CGT, Philippe Martinez, parla di «grande successo» della manifestazione, mentre il primo ministro Eduard Philippe si è detto disponibile ad aprire a Parigi un tavolo di dialogo con le parti sociali.
Francia paralizzata: disagi nel trasporto ferroviario e aereo
Oltre ai gravi disagi nel traffico ferroviario e nei trasporti urbani della capitale, anche il cielo di Francia è in parte paralizzato e il 20% dei voli è stato sospeso. Un fatto che rischia di diventare un problema se si pensa che tra qualche giorno numerosi francesi lasceranno il Paese per trascorrere le vacanze natalizie all’estero.
Le dimissioni di Delevoye, il ministro “poco trasparente”
La protesta avviene all’indomani delle dimissioni di Jean-Paul Delevoye, ex ministro sotto la presidenza Chirac, artefice della riforma delle pensioni. Il politico francese è stato accusato di mancanza di trasparenza per aver omesso di aver ricoperto dieci incarichi, oltre a quello di Alto commissario del governo francese. Tra i ruoli non esplicitati quello di membro del consiglio di un’associazione di assicurazioni, per il quale percepiva 5.000 euro netti al mese. Un contributo che si sommava ai 10 mila garantiti dal governo in quanto ministro.