Uno degli esponenti più rappresentativi del mondo della musica britannica si è suicidato: Keith Flint, storica voce e ballerino del gruppo inglese dei Prodigy. Ne ha dato notizia Liam Howlett, musicista della band, attraverso l’account ufficiale dei Prodigy su Instagram. Aveva 49 anni, ed è stato trovato morto nella sua casa a Dunmow, Essex. Flint partì come semplice ballerino per poi diventare vocalist del gruppo. La band britannica sparigliò le carte nella scena britannica degli anni ’90: mischiò la violenza e la voglia di scatenarsi tipica dei frequentatori dei rave party a una serie di influenze musicali che comprendevano il rock, la nascente musica techno e la dance.
I Prodigy portarono a un pubblico generalista tendenze di nicchia: attraverso tracce con una struttura dance fecero digerire alle masse i suoni dei rave party. Questo modificò decisamente gli ascolti del pubblico, aprendo la strada per lo sviluppo della musica Big Beat che si affermò a fine anni ’90 (Chemical Brothers, Fatboy Slim). I loro comportamenti eccentrici fecero il resto e li resero un caso per la stampa musicale, che non sapeva come etichettarli.
La figura di Flint fu fondamentale soprattutto per il suo essere estremamente iconico: dava una rappresentazione estetica, coi suoi capelli verdi e i piercing ovunque, alla voglia di trasgressione di una generazione che inseguiva la sfrenatezza attraverso la musica elettronica ripetitiva: alla quale il rock e il punk non bastava più. Finirono al centro della polemica riguardo Smack my bitch up, un videoclip musicale (estratto dal loro album di maggior successo, The Fat of The Land) a contenuto estremamente violento che narrava una notte brava, ma che in fondo al video rivelava come la protagonista fosse una ragazza.
I Prodigy hanno rilasciato una dichiarazione ufficiale: «Siamo in stato di shock. Con la massima tristezza diamo conferma della morte di un fratello e del nostro miglior amico Keith Flint. È stato un pionere, un innovatore e una leggenda. Ci mancherà per sempre.»