Christian Eriksen non è più un calciatore dell’Inter. L’ufficialità è arrivata da poche ore, quando il club nerazzurro ha diffuso un comunicato in cui annuncia la (sofferta) rescissione consensuale del contratto. Le norme mediche vigenti in Italia vietano infatti al giocatore di scendere in campo nel nostro campionato a seguito dell’installazione del defibrillatore sottocutaneo, necessario per la salute del danese dopo l’arresto cardiaco subìto a giugno. Dopo quasi due anni insieme, termina quindi l’esperienza con i nerazzurri.
La situazione
Nei giorni scorsi era arrivato il responso definitivo da parte dell’Istituto di Medicina dello Sport del Coni, che aveva dichiarato il calciatore «non idoneo alla pratica agonistica». Il verdetto ha quindi costretto la società, in accordo con Eriksen, a definire la risoluzione anticipata del contratto, in scadenza nel 2024. Il dispositivo cardiaco installato dopo quel drammatico 12 giugno – giorno in cui il cuore del giocatore si fermò per qualche secondo, durante Danimarca-Finlandia – non permette infatti al 29enne di Middelfart di giocare in Serie A. L’Inter proverà adesso a recuperare lo stipendio versato in questi mesi di inattività attraverso l’indennità Uefa, a cui bisogna aggiungere un’assicurazione privata che copre l’attuale valore del cartellino, pari a circa 11 milioni di euro. Il giocatore, svincolato, è invece libero di firmare con chi vuole.
L’esperienza a Milano
Quella di Eriksen in nerazzurro è stata una bella avventura, iniziata con alcune difficoltà – quando non trovava spazio ed era costretto alla panchina – ma culminata nel migliore dei modi, con la vittoria dello scudetto. Da protagonista. Perché l’ex Tottenham, dopo un periodo di ambientamento non semplice, è riuscito ad entrare alla perfezione nei meccanismi di Antonio Conte. Apportando qualità al gioco, contribuendo ai successi con gol, assist e giocate, frutto della sua classe e della sua fantasia.
In più, oltre ad essere un grande centrocampista capace di fare la differenza, Christian è anche un grande professionista, amatissimo da tifosi e compagni. Una persona seria, dedita al lavoro e attaccata alla maglia. E non è quindi un caso che sia grande il dispiacere per questa risoluzione anticipata del contratto. “Il Club e tutta la famiglia nerazzurra abbracciano il calciatore e gli augurano il meglio per il suo futuro. I momenti più belli, i gol e le vittorie, l’abbraccio dei tifosi fuori da San Siro nel celebrare lo Scudetto: tutto resterà sempre fissato nella storia nerazzurra”. Insieme alla gioia e alle emozioni, rimarrà però anche il rimpianto per ciò che poteva essere e non sarà.
Gli scenari possibili
Eriksen sembra intenzionato a tornare a giocare. Dopo il brutto spavento di quest’estate, il trequartista vuole infatti riprendere ciò che ama fare: disegnare fantastiche traiettorie su un campo da calcio. Per lui si aprono adesso diverse possibilità. La prima riguarda il ritorno in patria, dove l’Odense – club in cui ha militato da ragazzino – gli ha già aperto le porte per riprendere gli allenamenti. Le altre portano a Paesi Bassi ed Inghilterra, campionati in cui ha già giocato e il cui regolamento gli permetterebbe di svolgere senza problemi il suo lavoro.
In attesa di capire cosa deciderà il campione danese, possiamo però già confermare il ritorno a San Siro per l’ultimo saluto al mondo interista. Che vuole rendere omaggio ad un grande giocatore. Con cui «rimarrà un legame forte e indissolubile».