Fca ha ufficialmente presentato la sua proposta di fusione a Renault, con la prospettiva di allargarla a Nissan e Mitsubishi che già costituiscono una grande alleanza con la casa francese. Il Lingotto ha messo sul piatto la possibilità di far nascere una società di diritto olandese le cui azioni verrebbero ridistribuite al 50% tra i soci Fca e al 50% restante a quelli di Renault.
La casa francese ha riunito nella mattinata di lunedì 27 il suo consiglio di amministrazione, a Parigi. «Renault studierà con interesse la proposta amichevole di Fca. Una comunicazione sarà fornita al momento opportuno», ha dichiarato in un comunicato il cda che ha esaminato la proposta di Fca. Intanto, dal portavoce del governo francese Sibeth Ndiaye filtra un atteggiamento favorevole verso le “nozze”, che promuoverebbero la sovranità economica dell’Europa.
Il gruppo che nascerebbe dalla fusione paritaria venderebbe 8,7 milioni di auto all’anno, terzo al mondo. Fca, nell’annunciare la sua proposta, punta sulla possibilità di crescere insieme nei settori di nuova esplorazione. Una mossa necessaria, anche per far fronte alla competizione crescente da parte di soggetti – come Google – che entrano nel mondo delle quattro ruote.
Il nuovo gruppo «diventerebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma» spiega Mike Manley, l’ad del Lingotto che ha raccolto il testimone di Marchionne, e ha scritto ai dipendenti per spiegare di aver trovato in Renault un «partner affine che vede il futuro come noi».
Il gruppo italo-americano ha precisato che la fusione «non comporterà chiusure di stabilimenti». Per quanto riguarda l’ingresso dei giapponesi di Nissan, al momento resterebbero sullo sfondo ma Fca si dice «impaziente di lavorare per creare ulteriori modi per creare valore». Se l’alleanza si allargasse alla gamba nipponica del patto che già Renault stringe, le vendite arriverebbero oltre 15 milioni di auto all’anno.
Entusiasta la reazione di Borsa, con fortissimi rialzi fin dal pre-mercato su entrambi i titoli. A Piazza Affari, Fca ha faticato a far prezzo in avvio di contrattazioni per poi entrare agli scambi con +18%, trascinando a un rialzo in doppia cifra anche la controllante Exor.