Non passa l’emendamento al dl elezioni proposto dalla Lega. Niente tris di mandati per i governatori di regione. Tramonta l’ipotesi di prolungare la carica per il leghista Luca Zaia, alla guida del Veneto.
In mattinata il Carroccio aveva fatto un passo indietro sui sindaci di comuni con più di 15 mila abitanti, ritirando l’emendamento favorevole all’introduzione del terzo mandato. Nessuna resa sui presidenti di regione, invece. «Andiamo avanti. Vota il Parlamento», aveva dichiarato il segretario della Lega Matteo Salvini ad Agorà Rai Tre prima di entrare in Aula.
Flop della Lega, dunque, alla Commissione Affari Costituzionali del Senato. Un fiasco annunciato, visto che gli alleati di Salvini si erano detti contrari al piano leghista.
Lega senza l’appoggio degli alleati
Né Forza Italia né Fratelli d’Italia. Come previsto, la proposta del Carroccio di estendere a tre anni l’incarico di presidente di regione non trova il consenso degli altri partiti al governo. Dei ventidue membri della Commissione, solo in 4 hanno votato sì, e sono i parlamentari di Lega e Italia Viva.
Al coro di FdI e Fi si sono uniti Noi moderati, Partito Democratico, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi Sinistra, componendo una schiera di 16 voti. Un astenuto, appartenente al Südtiroler Volkspartei, e un assente, del partito Azione.
Una frattura in seno al governo che potrebbe avere effetti indesiderati per Giorgia Meloni e Co. Sull’accaduto, pronta la minimizzazione di Salvini: «Non ci sarà nessun problema in maggioranza». Che ha poi aggiunto sereno: «Ogni tanto le proposte della Lega passano altre volte, vengono bocciate perché tutti gli altri, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pd, Cinquestelle sono contro».
Il vincolo dei due mandati
I governatori di regione non potranno dunque candidarsi per più di due volte consecutive. La diatriba che ruota intorno a questa decisione in realtà va avanti da anni. Nel 2016 Salvini aveva difeso la necessità di limitare a due mandati tutti gli incarichi politici. In occasione del congresso di Pontida di quell’anno, aveva sostenuto che i governatori fossero al servizio del partito e non di loro stessi.
Non solo la Lega a favore due mandati in anni recenti. Nel 2019 anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, aveva sponsorizzato i due mandati, per non conferire troppo potere ai governatori. La legge relativa ai due mandati per i governatori di regione è stata introdotta nella Costituzione all’Articolo 122. Se da un lato il limite ai due mandati per i governatori regionali tutela il partito, nel senso che impedisce ai governatori di governare per loro stessi; dall’altro lato limita l’operato di un politico capace. Quest’ultimo è il motivo principale per il quale la legge è stata spesso criticata.