Ritardi e problematiche per l’assegnazione definitiva degli edifici dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) di Amsterdam, ritardi che dovrebbero portare ad un doppio trasloco. Il Parlamento Europeo, infatti, chiede rassicurazioni circa la copertura dei costi supplementari dovuti ai due trasferimenti, prima in una sede temporanea e poi in quella definitiva.
A fine novembre Amsterdam ha prevalso su Milano in seguito ad un sorteggio, originato dalla decisione della Slovacchia di abbandonare la votazione, portando così il numero degli Stati votanti da 27 a 26. «Noi deputati – spiega il relatore del rapporto sull’assegnazione dell’Agenzia del farmaco, l’eurodeputato di Area Popolare Giovanni La Via – rappresentanti diretti dei cittadini europei, critichiamo fortemente la procedura utilizzata, e chiediamo garanzie sui tempi di consegna». Chieste, inoltre, rassicurazioni circa la copertura dei costi supplementari che non devono gravare sul bilancio europeo, e quindi sulle tasche dei contribuenti, ma essere interamente coperti dal governo dei Paesi Bassi.
Sede EMA, adesso tocca al Parlamento europeo pronunciarsi”https://t.co/oT80ICvCA4
— Giovanni La Via (@giovannilavia) January 25, 2018
«Tre siti proposti dalle autorità olandesi erano inadeguati, sicché i funzionari dell’agenzia Ue hanno dovuto sceglierne un quarto, solo perché non c’erano altre opzioni disponibili in città». Questo è emerso dal dibattito della Commissione Ambiente del Parlamento Ue sul processo di assegnazione della sede della European Medicines Agency alla capitale olandese.
«Il Parlamento Europeo – prosegue l’eurodeputato – non ha mai ricevuto notifiche o informazioni sulla procedura, fino a quando, dopo la decisione, abbiamo scoperto che l’intero processo di assegnazione non è stato fondato sui Trattati, ma sul contenuto di una dichiarazione congiunta». «Critico fortemente – aggiunge infine La Via – la mancanza di trasparenza nella procedura di selezione della nuova sede dell’Ema, conclusasi con un sorteggio, a dispetto dell’importanza della decisione da prendere». (al)