Le elezioni dell’Indonesia che si sono tenute lo scorso 17 aprile hanno riportato numeri incredibili, ma non riguardano i risultati. Esattamente 272 persone sono morte per spossatezza e 1.878 si sono ammalate. Questi dati sono stati confermati sia dal governo che dal capo della Commissione elettorale indonesiana.
Con l’intento di risparmiare, Giacarta ha deciso quest’anno di svolgere nella stessa giornata sia le elezioni presidenziali che quelle regionali. Il risultato è stato un ammontare di circa 600 milioni di schede da contare a mano, tanto che in alcuni distretti legislativi ci sono volute trenta ore di continuo lavoro. Gli scrutinatori, per lo più lavoratori temporanei che guadagnano 35 dollari al mese (equivalenti a 31 euro), non sono stati sottoposti a nessuna visita medica.
Le condizioni di lavoro estenuanti hanno previsto quindi trenta ore di lavoro senza pausa con temperature oltre i trenta i gradi. La Commissione elettorale indonesiana ha perciò deciso di compensare le famiglie delle vittime con 2.500 dollari (circa 2.240 euro) sia per le vittime che per gli ammalati.
La votazione si è svolta senza contestazioni e senza nessun tipo di violenza, ma con un risvolto drammatico. Il Paese asiatico più popoloso al mondo conta circa 260 milioni di persone, di cui 190 aventi il diritto di voto. Alle urne si sono presentati 150 milioni di cittadini. I seggi elettorali sono stati 800mila per un totale di 7 milioni di scrutinatori.
Con il 36% dei voti conteggiati fino a ora, il presidente uscente Joko “Jokowi” Widodo rimane in testa del 56% rispetto al suo avversario, l’ex generale Prabowo Subianto. Il risultato finale dovrebbe essere reso pubblico il 22 maggio.