Nonostante manchino diversi mesi all’apertura dei prossimi seggi, pochi giorni dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria tengono già il banco le grandi manovre politiche per il voto che si terrà nella tarda primavera, in concomitanza con il primo turno delle amministrative. E non solo.
Nel 2020 saranno chiamati al voto gli abitanti di Napoli, Roma e Terni per le elezioni suppletive di Camera e Senato; il 29 marzo, ci sarà il referendum sul taglio del numero dei parlamentari dagli attuali 945 complessivi a 600 totali. E infine, fra aprile e giugno, 1074 Comuni sceglieranno le nuove giunte.
Sei le regioni interessate alla prossima tornata elettorale: Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Dopo la disfatta dell’Umbria, laddove il M5S ha pagato a caro prezzo l’abbraccio con il Partito Democratico, il Movimento cinque stelle, molto probabilmente, tornerà a fare il movimento, escludendo qualsiasi alleanza politica con i dem.
Quell’alleanza ebbe una vita breve, consegnando l’Umbria alla Lega di Salvini. Non a caso, mentre il partito di Zingaretti recupera terreno, grazie allo slancio delle Sardine, il titolo Atlantia accelera sino a (+5,5%), la borsa non crede più alla revoca della concessione autostrade, e il movimento di Luigi di Maio fa i conti con un calo dei consensi certificato dal voto. Un dato politico inequivocabile. Intanto i mercati puntano sulla stabilità politica: il progetto di una spallata di Salvini al governo è temporaneamente fallito, lo testimonia lo spread che scende fino a 138 punti.
All’orizzonte ci sono ancora alcune Regioni in bilico. In Campania il Pd punta tutto sulla candidatura del governatore uscente Vincenzo de Luca; mentre i pentastellati, incerti sulla scelta di un candidato, auspicano di vedere in campo l’attuale Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa.
Gli ultimi sondaggi danno in vantaggio Stefano Caldoro di Forza Italia, ex governatore della Regione Campania dal 2010 al 2015. Nella Regione Puglia l’unica certezza resta la candidatura dell’attuale governatore del centrosinistra Michele Emiliano.
Malgrado molti mal di pancia della Lega, sembra che la scelta del centro destra ricada sulla candidatura dell’ex forzista Raffaele Fitto. Se nel 2014 ben 16 Regioni erano di centrosinistra e tre di centrodestra, oggi 12 sono governate dal centrodestra e sette dal centrosinistra