El Salvador ha dichiarato lo stato di emergenza per l’uccisione di 62 persone in 24 ore, sabato 26 marzo, durante alcuni scontri tra bande criminali. È stato il giorno più sanguinoso dalla fine della guerra civile salvadoregna, terminata nel 1992.
Cosa prevede il decreto
Il Parlamento ha approvato una legge che introduce lo stato di emergenza per affrontare i 62 omicidi in 24 ore, guidati dalle organizzazioni criminali Barrio 18 e Mara Salvatrucha (MS-13). Le nuove regole resteranno in vigore per 30 giorni. Secondo il nuovo decreto, è sospesa la libertà di associazione e le forze di sicurezza possono trattenere i sospetti in detenzione preventiva per periodi più lunghi. «L’abbiamo fatto per il bene del popolo di El Salvador», ha scritto in un post su Twitter Ernesto Castro, presidente dell’assemblea legislativa. «Abbiamo approvato lo stato di emergenza per consentire al governo di proteggere la vita della popolazione di El Salvador e di affrontare la criminalità a testa alta».
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— Nayib Bukele (@nayibbukele) March 27, 2022
Il nuovo statuto speciale si ripercuote anche sulle prigioni, peggiorando le condizioni dei carcerati. Infatti, tutte le celle saranno chiuse a chiave 24 ore su 24. Sarà, quindi, vietata la libertà di riunirsi, saranno vietate le comunicazioni e la corrispondenza con l’esterno e anche il diritto di vedere un avvocato.
Cosa sono le “Maras”
Il triangolo Nord del Centro America è la zona più violenta del mondo senza guerre dichiarate. È composto da El Salvador, Guatemala e Honduras, i paesi che hanno gli indici di povertà e di disuguaglianza più elevati del continente, dove operano gruppi criminali organizzati chiamati “maras” o “pandillas” (gruppo di amici).
La Mara Salvatrucha (MS-13) e la Barrio 18 sono le due organizzazioni criminali più ampie, presenti anche negli Stati Uniti d’America. Entrambi i gruppi sono divisi in “clicas”, cellule organizzate su base territoriale, che svolgono prevalentemente attività di racket e narcotraffico. Queste sono il riflesso violento della mancata risposta delle autorità alla situazione di povertà in cui i cittadini vivono e alla corruzione.