Egitto, dopo cinquant’anni è stato restaurato il viale delle sfingi tra Luxor e Karnak

Dopo cinquant’anni, la magia dell’Antico Egitto è finalmente completa. È stato infatti completato il restauro di uno dei monumenti più suggestivi dell’epoca dei faraoni, il Viale delle sfingi che collega il tempio della città di Luxor a quello di Karnak. Entrambe le città erano anticamente parte di Tebe, che a lungo è stata la capitale del Regno. Giovedì 25/09/21 si è svolta la cerimonia d’inaugurazione. Così, a più di mezzo secolo dalla sua scoperta, il sito archeologico è ora visitabile.

La storia del Viale delle sfingi

Il Viale è lungo 2,7 chilometri. Sui suoi lati ci sono 1.350 statue che rappresentano una delle creature mitologiche per eccellenza, nonché simbolo dell’Egitto: la sfinge. Alcune hanno il corpo di leone e la testa d’uomo, le androcefale. Altre invece sono composte dal capo di un’ariete e da un corpo felino, criocefale.

Fu costruito 3.500 anni fa dal faraone Amenhotep III, appartenente alla XVIII dinastia (la prima del Nuovo Regno). Anticamente i fedeli lo percorrevano durante una cerimonia rituale, durante la festa di Opet. Le statue di Amon, Mut e Khonsu venivano poste a bordo di una barca sacra. Poi i sacerdoti le portavano in spalla da Karnak a Luxor. Il faraone partecipava alla processione su un’altra barca, ma accordava la sua protezione proprio tramite le sfingi ai lati del Viale.

La scoperta

Nel 1949 gli archeologi che lavoravano agli scavi di Luxor hanno portato il Viale alla luce. I lavori di restauro sono stati travagliati e più volte interrotti nel corso dei decenni. Alla cerimonia d’inaugurazione ha partecipato anche il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Attori e ballerini hanno reinterpretato il trasporto della barca sacra tra il tempio di Luxor e quello di Karnak.

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

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