Alla Camera via libera al ddl Valditara sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. La proposta di legge ha avuto 151 voti a favore e 113 contrari. Se il disegno di legge venisse approvato, ci saranno incontri e lezioni legati all’affettività e alla sessualità, a partire dalle scuole medie, sempre con il consenso dei genitori.
Ieri, martedì 2 dicembre, sono stati votati gli emendamenti chiave, ora Il testo di legge, che è diventato terreno di scontro politico, passa al Senato.
COSA PREVEDE IL DDL VALDITARA
La legge stabilisce che le scuole, se decidono di avviare delle attività che riguardano temi attinenti alla sfera sessuale, devono chiedere il consenso informato dei genitori con un modulo che informi precisamente su cosa verterà l’incontro. I genitori avranno a disposizione tutto il materiale didattico, e le firme andranno richieste almeno con una settimana di anticipo. Nel caso di studenti maggiorenni, basterà la loro firma. In sintesi, se non c’è la firma, gli studenti non possono partecipare alle attività. Gli allievi che non parteciperanno, dovranno essere inclusi in altre attività alternative.
Il disegno di legge riguarda solo le scuole medie e superiori: le elementari sono escluse. È importante ricordare che la legge non rende obbligatoria l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole.
LE POSIZIONI POLITICHE
«Con questa legge diciamo basta all’ideologia gender, basta alla bolla woke», ha chiosato il deputato della Lega Rossano Sasso. «Dio, patria e famiglia per noi non è uno slogan, ma un credo politico», ha concluso il leghista. Grazia Di Maggio di Fratelli d’Italia ha dichiarato «Dire che il consenso informato favorisce la violenza contro le donne è oltre la propaganda, è pura malafede. La violenza non si combatte con improvvisati corsi sulla sessualità imposti ai minori senza il consenso dei genitori, si combatte con il rispetto». Dalle opposizioni, invece, Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra ha detto: «Questo provvedimento è la fotografia di un’ossessione, puzza di ipocrisia, di integralismo, di fondamentalismo». Gilda Sportiello del M5s ha commentato: «la gravità di questa norma va oltre il mondo della scuola. Non ci arrendiamo e continueremo a combattere per l’educazione sessuo-affettiva in tutti i gradi di istruzione».
Il Senato, in queste settimane, è impegnato nei lavori sulla legge di bilancio, per l’approvazione definitiva bisogna attendere. Il dibattito politico, nel frattempo, non si spegne.