È IN VENDITA LA PILLOLA ANTI-COVID

Pillola

È in vendita il primo antivirale contro il Sars-CoV-2. Il molnupiravir, messo a punto dal colosso farmaceutico americano Merck Sharp & Dohme con l’aiuto di Ridgeback Biotherapeutics, è il primo farmaco in pillole per la cura dell’infezione da coronavirus.

SARA’ DISTRIBUITA ALLE REGIONI

La pillola di Merck, “Lagevrio” è il nome con cui la si vedrà in commercio, è stata autorizzata nel nostro paese il 22 dicembre dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dal 4 gennaio 2022 sarà distribuita dalla Struttura commissariale alle regioni. L’agenzia regolatoria britannica (Mhra) lo ha autorizzato per prima il 4 novembre scorso. Il 26 novembre l’azienda farmaceutica aveva reso noto che il farmaco risulta efficace al 30%, meno rispetto agli studi preliminari di fase 3 che indicavano una riduzione del rischio di ricovero del 50%.

COME AGISCE E CHI PUO’ FARNE USO

Il farmaco è stato progettato per introdurre errori nel codice genetico del virus, contrastandone la duplicazione e riducendo il rischio di provocare malattie gravi. Il molnupiravir è indicato per i pazienti non ricoverati, con condizioni cliniche a rischio e con contagio recente. Si tratta di un antivirale orale che va assunto entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi. Il trattamento dura 5 giorni attraverso la somministrazione di 4 compresse per 2 volte al giorno. Per ora è riservato ai pazienti sopra i 18 anni. Il suo scopo principale è quello di diminuire le possibilità di ricovero del contagiato.

QUANTO COSTA E DOVE SI TROVA

Il costo di un ciclo, sul mercato americano, è di circa 700 dollari. In Italia dovrebbe essere gratuito  e all’inizio dovrebbe essere disponibile nelle farmacie ospedaliere per poi essere distribuito anche in quelle autorizzate. La selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale, quelli delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) e ai medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da Covid con caratteristiche congrue all’assunzione del farmaco. Tutti i pazienti che lo assumono saranno iscritti in un apposito registro di monitoraggio per verificarne gli effetti nel corso del suo utilizzo. Ci potranno essere alcune regioni che richiederanno accertamenti preliminari come tampone ed eventuale dimostrazione di fragilità, e saranno sempre loro a decidere come distribuirlo.

UN’ARMA IN PIU’ MA NON UN’ALTERNATIVA AL VACCINO

Questa nuova forma di contrasto al virus non può sostituire la vaccinazione per due motivi: primo perché ha una bassa efficacia rispetto al vaccino, che agisce sul sistema immunitario e ci permette una “copertura” di diversi mesi. Il secondo è la sua limitata durata d’azione nel tempo. Dopo due giorni, infatti, la concentrazione dei principi attivi si abbassa notevolmente e il medicinale viene completamente assorbito dall’organismo. Ad oggi inoltre non è indicato per le donne incinta e comporta l’interruzione dell’allattamento.

IN ARRIVO A MARZO LA SECONDA PILLOLA

A marzo dovrebbe prendere il via la distribuzione del secondo antivirale autorizzato dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), il Paxlovid brevettato da Pfizer, che agisce e si assume in modo simile alla pillola Merck ma, secondo i test più recenti effettuati dall’azienda, ha un’efficacia superiore, vicina all’89%.

Pasquale Febbraro

CLASSE 1998, BRINDISINO TRAPIANTATO A MILANO. IL PRIMO APPROCCIO CON IL GIORNALISMO E' AVVENUTO GRAZIE ALLA RADIO: È STATO AMORE A PRIMA VISTA. SONO UN APPASSIONATO DI SPORT A 360 GRADI, CON UNA SERIA DIPENDENZA DAL CALCIO.

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