Il quantitative easing della Bce si concluderà a dicembre 2018. La domanda interna continuerà comunque a sostenere l’espansione economica dell’eurozona e a spingere gradualmente l’inflazione verso l’alto. E’ quanto sostenuto da Mario Draghi che oggi alle 14:30 ha parlato in conferenza stampa. Secondo il presidente della Bce i rischi per le aspettative dell’eurozona possono ancora considerarsi bilanciati, ma con dei risultati lievemente più deboli rispetto a quanto previsto. I fattori di rischio principali in questa fase sono il protezionismo, un rischio dovuto a scenari geopolitici sui quale Draghi è ritornato più volte nel corso della conferenza, per poi precisare che la possibilità di introduzione di nuovi dazi commerciali resta più bassa rispetto a quella valutata a ottobre 2018. Tra gli altri rischi di questa fase Draghi ha parlato di una crescita meno solida da parte dei paesi emergenti, e di una crescente vulnerabilità nei mercati finanziari.
La banca centrale europea ha poi rivisto al ribasso le stime del Pil dell’Eurozona, facendole scendere all’1,9% dal 2% per il 2018, dall’1,8% del 2019 all’1,7% mentre ha confermato il Pil a 1,7% per l’eurozona nel 2020. Nel 2021 la Bce si aspetta una crescita dell’1,5%.
Draghi ha poi parlato degli obbiettivi d’inflazione della Bce, che nel medio periodo si focalizzano su un tasso leggermente inferiore al 2%. L’obiettivo è quello di mantenere il livello inflazionistico su cifre pari a quelle attuali almeno fino all’estate del 2019. La fine dell’espansione dell’asset purchase programme, il programma di acquisto di titoli europei pubblici e privati, sarà bilanciata dal reinvestimento dei titoli in scadenza negli stessi o in altri titoli situati all’interno della stessa giurisdizione. «La Bce – ha dichiarato Draghi – continuerà a mantenere i titoli in bilancio per un lungo periodo».
Parlando delle operazioni di rifinanziamento di lungo termine, le LTRO, Draghi ha indicato che sono in fase di valutazione, ma nessuna decisione è stata ancora presa in tal senso. Il presidente della Bce ha precisato come il Qe (quantitative easing) sia ormai stabilmente all’interno della “cassetta degli attrezzi” della banca centrale.
(l.v.)