In Germania sta per partire un piano di completa decarbonizzazione del paese, un processo che si dovrebbe concludere entro il 2038. La decisione di abbandonare gli impianti inquinanti è stata presa dopo che nella tarda serata del 15 gennaio è stato raggiunto un accordo tra lo Stato federale e i Länder, dove ci sono le centrali. Questo progetto per dire addio al carbone verrà ora presentato in Parlamento e dovrebbe diventare legge entro la metà dell’anno. La ministra dell’Ambiente, Svenja Schulze, ha comunicato che le centrali energetiche a carbone più vecchie verranno già chiuse entro il 31 dicembre di quest’anno.
È stato inoltre annunciato dal ministro delle finanze Olaf Scholz un piano miliardario di risanamento per i gestori colpiti: 2,6 miliardi di euro per quelli dell’ovest e 1,7 miliardi per quelli delle centrali dell’est. Già in passato il governo aveva annunciato l’intenzione di stanziare 40 miliardi di euro, da destinarsi alla ristrutturazione dell’economia delle regioni colpite. Ma al progetto si erano opposti i Länder dell’est del Paese, la zona che dipende di più dalla lignite, un carbone fossile. Per questo era iniziato un confronto tra il governo federale e i governatori regionali, con lo scopo di trovare un accordo su un percorso per arrivare a chiudere gli impianti a carbone. Il programma prevede che tra il 2026 e il 2029 si terranno delle revisioni per capire se la Germania sarà in grado di abbandonare il carbone nel 2035, tre anni prima della scadenza fissata.
Al momento la Germania ricava dal carbone più di un terzo della sua elettricità e ciò genera enormi quantità di gas serra che favoriscono il riscaldamento globale. Per questo motivo, già dallo scorso febbraio, la cancelliera Angela Merkel, ha deciso di intraprendere un piano per portare il Paese fuori dall’era del carbone.
GREEN DEAL: 100 MILIARDI PER UN’ECONOMIA PIÙ RISPETTOSA
«Vogliamo raggiungere emissioni zero entro il 2050. Non possiamo fallire», ha annunciato nei giorni scorsi il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, durante la plenaria del Parlamento Ue.
L’Unione europea ha infatti deciso di utilizzare un quarto del proprio bilancio per contrastare i cambiamenti climatici. Con questo intento l’Ue ha istituito un programma chiamato Green Deal per investire 100 miliardi di euro, che serviranno a rendere l’economia più rispettosa dell’ambiente nei prossimi dieci anni. Questo fondo è stato istituito per incoraggiare a aiutare i Paesi più dipendenti dal carbone, come la Polonia, a rinunciarvi gradualmente.
Today we will announce the European Green Deal Investment Plan and the Just Transition Mechanism.
They will pave the way for Europe becoming the first climate-neutral continent while ensuring that no one is left behind in this transition. 💚
Stay tuned. #EUGreenDeal pic.twitter.com/jci5gJAB3Z— European Commission (@EU_Commission) January 14, 2020
«Vogliamo consentire alle regioni carbonifere di abbracciare senza esitazione il Green Deal europeo», ha spiegato un alto funzionario della Commissione Ue, che ha aggiunto: «I dipendenti che perdono il lavoro dovrebbero essere aiutati per la riqualificazione. Ci sarà supporto per nuove infrastrutture, assistenza per la ricerca di lavoro e investimenti in nuove attività produttive. Anche le regioni in cui cesseranno le attività esistenti dovranno essere rigenerate».