Nell’ambito dell’inchiesta Jackpot sono stati arrestati nella mattinata di martedì 11 febbraio, 38 persone legate alla malavita romana con a capo Salvatore Nicitra, ex boss della Banda della Magliana. Gli arresti sono stati effettuati nelle province di Roma, Viterbo, Terni, Padova, Lecce, ma anche in Spagna e in Austria. L’accusa è a vario titolo di associazione a delinquere, a cui è seguito il sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 15 milioni di euro.
L’ex boss era già stato arrestato per estorsione nel giugno 2018 durante l’indagine Hampa. In quel periodo le intercezioni aveva registrato una sua dichiarazione: «Chiariamo subito i ruoli… qua su Roma nord tu non metti un chiodo, e se metti un chiodo devi passà prima da me…»
Ma non è tutto. L’inchiesta ha infatti riaperto anche cinque ulteriori casi di omicidio degli anni ‘80, definiti cold case, collegati a Salvatore Nicitra, conosciuto nell’ambiente come il “re di Primavalle”. Gli omicidi in questione sarebbero quelli di Giampiero Caddeo, Paolino Angeli, Roberto e Valentino Belardinelli e il tentato omicidio di Franco Martinelli.
Nicitra aveva il controllo della zona a nord della Capitale, in particolare dei quartieri Primavalle, Casalotti, Montespaccato, Monte Mario, Cassia ed Aurelio. Si occupava del controllo del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo, come slot machine, videolottery, giochi e scommesse on line, e di imposte con carattere di esclusività alle attività commerciali di Roma e provincia. Attività aggravate dall’utilizzo del metodo mafioso. Lui stesso dirà in una conversazione intercettata: «Io avevo le case da gioco più importanti di Roma e d’Italia, con i soldi che guadagnavo neanche il casinò li guadagnava, avevo le case da gioco con ville così, con i camerieri con i guanti bianchi e i vestiti neri, guadagnavo 100mila euro a notte»
Anche Maurizio Abbatino – il Freddo nella serie Romanzo Criminale – ha parlato di Nicitra come: «Siciliano con trascorsi di rapinatore, già amico di Franco Giuseppucci (arrestato anche lui nel giugno 2018, ndr) e referente di Enrico De Pedis per la commercializzazione della droga nella zona di Primavalle, per la sua capacità di gestire il gioco venne arruolato nella banda per la conduzione i circoli provati».