Covid-19, la Corea del Sud non si ferma: al voto per il nuovo Parlamento

Il virus continua a propagarsi, ma non ferma la chiamata alle urne per la Corea del Sud. Oggi, 15 aprile, si vota per elezioni legislative, nonostante le misure di distanziamento sociale ancora in vigore. Si tratta del primo Paese a tenere le elezioni nazionali dall’inizio dell’epidemia: circa 44 milioni di elettori esprimeranno la loro preferenza per scegliere i 300 seggi dell’Assemblea nazionale.

Le elezioni sono il primo sentore dell’umore politico del Paese, e il primo esame per il partito democratico a cui fa capo il Presidente Moon Jae-in, elogiato per la rapida risposta del governo alla pandemia, ma allo stesso tempo criticato per la gestione economica.  Moon è stato eletto dopo le numerose manifestazioni di milioni di coreani, alla fine del 2016, per protestare contro il conservatore Park Geun-hye, messo sotto accusa nel 2017 per estorsione e appropriazione indebita (tuttora in prigione).

Voto scaglionato, distanza di sicurezza, misurazione temperatura e sanificazione cabine elettorali

La votazione è stata scaglionata: alcuni hanno avuto la possibilità di votare per corrispondenza, altri, circa un terzo dell’elettorato, hanno votato qualche giorno fa, il 10 e 14 aprile, evitando così una congestione alle urne.

I numeri parlano chiaro: oltre 5 milioni di persone venerdì hanno espresso il loro voto in anticipo, un record da quando, sette anni fa, si sono introdotte le votazioni anticipate. Segno che il virus non è riuscito a scoraggiare gli elettori.

Secondo le regole dettate da Seul scrutatori e personale dei seggi totalmente protetti garantiscono la distanza tra un votante e l’altro. Ogni elettore viene sottoposto alla temperatura corporea (quelli che non superano il controllo vengono indirizzati verso “cabine speciali”) e gli spazi vengono costantemente sanificati.

Possono votare anche gli oltre 3000 pazienti di Covid-19 e i 900 operatori sanitari nella capitale e nella città di Daegu, centro delle infezioni del Paese. Per le persone in quarantena, invece, c’è la possibilità di esprimere il voto per posta, da casa.

I candidati alle elezioni 

I principali volti dell’elezione sono Lee Nak-yon, ex primo ministro del Paese dal 2017 al 2020 del partito Minju (partito democratico della Corea) di orientamento liberale e l’avvocato Hwang Kyo-ahn che ha rivestito le funzioni del Presidente della Corea del Sud per circa 5 mesi dalla fine del 2016, fino alla nuova elezione dell’attuale Presidente Moon Jae-in, in carica dal 10 maggio 2017.

Il risultato delle elezioni legislative, che si conoscerà nel pomeriggio di domani 16 aprile, darà credito o meno all’ipotesi secondo la quale la puntuale risposta alla crisi sanitaria messa in atto dal governo democratico di Seul potrebbe beneficiare il partito in termini di consenso.

Corea del Sud e Taiwan: tempismo e tecnologica contro il covid-19

Test aggressivi, monitoraggio, allontanamento sociale e quarantena rigorosa sono tra le misure prese fin da subito dal Paese. Risultato? 225 decessi, 10591 casi totali e oltre 7000 guariti.

Per molti considerata un modello nella gestione dell’emergenza, la Corea del Sud ha ricevuto anche l’elogio dell’Organizzazione mondiale della sanità. Diversi i leader mondiali che chiedono a Seul consigli su come fronteggiare il virus, e conviverci.

Un “successo” che travolge anche Taiwan, la provincia che si ribella a Pechino, geograficamente vicina alla Cina da cui il virus è partito. Con soli 6 decessi e 395 casi totali Taiwan è riuscita a contenere l’emergenza senza ricorrere al lockdown. All’isola vanno riconosciute prontezza ed efficienza nei controlli: già alla fine dello scorso anno ha attuato un sistema di monitoraggio per i viaggiatori provenienti da Wuhan, il focolaio cinese.

Non da dimenticare, poi, l’obbligo, emesso fin da subito, dell’uso delle mascherine e l’utilizzo della tecnologia che ha permesso di tracciare i contagiati e verificare la loro permanenza a casa. Tutto questo mentre scuola, negozi e lavoro restavano aperti e procedevano nelle loro attività, senza mai fermarsi.

Carolina Zanoni

NATA NELLA GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA, NON AVREI POTUTO SCEGLIERE UNA STRADA DIVERSA. LAUREATA IN LETTERE ALL'UNIVERSITÀ DI VERONA, OGGI SONO GIORNALISTA PRATICANTE PER MASTERX IULM-MEDIASET. SONO APPASSIONATA DI POLITICA, ANCHE EUROPEA. HO COLLABORATO CON “TOTAL EU”, “ITALPRESS” E “DIRE” ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI EUROPEE A BRUXELLES E A STRASBURGO. Mi PIACE INTERVISTARE E STAR DIETRO LE QUINTE A RACCONTARE LE DINAMICHE DEL PIÙ INTRIGANTE SPETTACOLO (O CIRCO) DEL MONDO: LA POLITICA.

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