L’emergenza coronavirus mette a rischio gran parte dei collegamenti aerei. Dopo il blocco del traffico aereo tra Italia e moltissimi Paesi tra cui Spagna, Albania e Portogallo, anche Donald Trump dice stop. Per trenta giorni, infatti, negli Stati Uniti saranno cancellati i voli dall’Europa (Regno Unito escluso) a causa del numero crescente di contagi che sta colpendo il Vecchio Continente. Ad annunciarlo è stato proprio il Presidente degli Stati Uniti d’America in un discorso alla nazione. «Le restrizioni fermano le persone non le merci» ha twittato in seguito Trump, dopo che inizialmente aveva annunciato un blocco anche per le merci inviate dall’Europa con le navi cargo. Uno stop che avrà un pesante impatto sui bilanci delle compagnie aeree: secondo il Dipartimento dei Trasporti statunitense nel 2019, infatti, sono stati 72,4 milioni i passeggeri trasportati dagli Usa verso i paesi europei.
Anche l’Argentina va verso il blocco dei voli
Dopo l’annuncio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha ufficialmente classificato come ‘pandemia’ il COVID-19, anche altri Paesi stanno pensando di adottare le stesse misure di Trump sul traffico aereo. L’11 marzo infatti, il neopresidente dell’Argentina Alberto Fernández, dopo le dure misure adottate dal governo italiano per affrontare l’emergenza, ha annunciato che «L’Argentina dovrà sospendere il tratto con l’Italia per questo periodo.» I primi casi positivi nel paese sudamericano sono tutti di cittadini provenienti dall’Europa. Come conseguenza dell’aggravarsi della crisi sanitaria, la compagnia Aerolíneas Argentinas ha soppresso molti voli previsti da e per l’Italia nel periodo dal 12 marzo al 26 aprile.
I molti voli cancellati hanno spinto, inoltre, a chiudere (da sabato 14 marzo) il traffico di voli civili dall’aeroporto di Ciampino e a sospendere, dal 17 marzo, l’attività del Terminal 1 dell’Aeroporto di Roma Fiumicino.