Emergenza Coronavirus in corso con divieto assoluto di assembramenti. Questo ha implicato che anche cerimonie religiose e sacre come ad esempio i funerali venissero sospesi. A Messina però, sembra che questo punto del decreto non sia arrivato.
Cosa è successo
L’11 Aprile, nella città dello Stretto, è stato celebrato il funerale di Rosario Sparacio, fratello dell’ex boss messinese pentito Luigi Sparacio. A finire nella bufera il sindaco di Messina, Cateno De Luca. Lo stesso sindaco, diventato «famoso» per i suoi show al porto della città dove impediva lo sbarco alle persone per paura del contagio, è al centro delle critiche.
Stando a quanto raccontato da MessinaOra.it e dalla Gazzetta del Sud, lo spostamento della salma di Rosario sarebbe stata di «poche centinaia di metri e accompagnata – oltre che dai parenti – da numerosi giovani in sella a ciclomotori e tante autovetture in marcia».
Sono intervenuti anche i 5 stelle: «Decine di persone a Messina hanno preso parte al corteo funebre per la morte di Rosario Sparacio, fratello del boss pentito Luigi. Come dimostrano le immagini riportate dalla stampa, nonostante sia vietato celebrare funerali a causa dell’emergenza Coronavirus, a queste persone è stato addirittura permesso di accompagnare a piedi il feretro. Ci chiediamo ora quali spiegazioni fornirà il sindaco».
La presa di posizione del sindaco
Cateno De Luca si è visto dunque costretto a prendere le distanze e a difendersi dalle accuse: «Non voglio essere ringraziato dalla famiglia Sparacio per una vicenda che ho appreso dalla stampa e che oggi ho avuto modo di approfondire con l’ufficio di gabinetto del questore di Messina con particolari che non posso svelare».
Mentre la nipote di Sparacio ha dichiarato come non si sia tenuta nessuna messa né nessuna cerimonia funeraria a solamente un accompagnamento della salma con i parenti fino al cimitero. La presenza di alcuni amici, secondo la donna, sarebbe stata inaspettata.