L’Impero Romano alla conquista del mondo. La coppia Berrettini-Cobolli domina il Belgio e manda l’Italia in finale. Flavio mette il sigillo sulla qualificazione battendo Zizou Bergs in un match durato 3 ore e 4’ minuti e deciso al tie break del terzo set, dopo aver annullato sette match point in favore del nativo di Lommel.
Domenica 23 novembre alle 15:00 l’atto conclusivo contro la vincente di Spagna-Germania per una tripletta che in Coppa Davis nessuna squadra è riuscita realizzare dal 1972 ad oggi. Nella storia della competizione solo quattro nazionali (Stati Uniti, Australia, Francia e Gran Bretagna) sono riuscite a fare il three-peat.
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Flavio Cobolli vendica la partita delle qualificazioni e si prende la rivincita su Zizou Bergs. 6-3, 6-7, 7-6 dopo più di tre ore di vera battaglia. Cobolli batte il n° 43 del ranking ATP al termine di un tie break thrilling durato 32 punti (17-15), il sesto più lungo nella storia della Davis. A fine match, incredulo, l’azzurro corre verso la panchina per abbracciare Filippo Volandri e Matteo Berrettini. Poi l’urlo e l’esultanza. Flavio, figlio di Roma, rimane solo al centro dell’arena e si strappa la maglietta come una furia. Gli undicimila presenti a Bologna esplodono in un’ovazione per l’eroe di casa: Flavio Cobolli, il gladiatore.
La partita
Nel primo parziale Cobolli va di fretta. Poco più di mezz’ora e la pratica primo set viene archiviata senza difficoltà. Nella seconda frazione Flavio cerca di strappare nuovamente la battuta a Bergs, non impeccabile nei suoi turni di servizio. L’azzurro però in risposta è impreciso e si arriva al tie break. Entrambi sentono il peso e l’importanza del momento. Il primo a fare la sua mossa è il tennista belga, che sul 5-4 a favore si fa coraggio, mette i piedi nel campo e strappa il minibreak decisivo nella conquista del set. Si va al terzo.
Ora è Cobolli a subire l’iniziativa di Bergs e fatica nei turni al servizio. Al terzo game l’azzurro deve difendere tre palle break e gli ci vogliono 15 punti per conquistare il 2-1. Nessuno dei due riesce a trovare la chiave che scardini il gioco dell’avversario, e si decide tutto di nuovo al tiebreak. La tensione è alle stelle, l’aria della SuperTennis Arena di Bologna è elettrica.
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È sempre Bergs il primo a essere aggressivo, e al quarto punto, dopo uno scambio da 27 colpi, mette la testa avanti. Sul 4-2 il belga serve un’ottima prima e crea i presupposti per portarsi ulteriormente in vantaggio. Zizou si presenta a rete per concludere con una volée, ma Flavio recupera e dipinge un meraviglioso arcobaleno che scavalca l’avversario. Gioia e disperazione, coraggio e paura, un saliscendi di emozioni vertiginoso, da montagne russe.
Sul 15-15 il tennista belga serve un’ottima prima, ma in uscita dal servizio è poco reattivo e scaglia un rovescio che termina largo. Finalmente, alla settima occasione utile Flavio ha la battuta a disposizione. Il braccio non gli trema, ha le idee chiare. Cobolli scaglia una prima vincente e fa sognare l’Italia vincendo la partita più bella della sua giovanissima carriera.
Da martello a pennello
Sensazionale anche Matteo Berrettini, perfetto nel portare in vantaggio l’Italia nel tie contro il Belgio. La vittoria contro Raphael Collignon (6-3, 6-4) è la decima consecutiva per Matteo in Coppa Davis. L’ultima sconfitta nel “mondiale del tennis” risale a sei anni fa, quando perse per mano di Shapovalov (6-7, 7-6, 6-7).
A HOME FINAL IN BOLOGNA 🇮🇹🔥🇮🇹🔥
Italy are finalists once again! 😱#DavisCup pic.twitter.com/xiBo3aKpOb
— Davis Cup (@DavisCup) November 21, 2025
Berrettini ha gestito magistralmente la partita, muovendo Collignon da una parte all’altra del campo e alternando i colpi in spinta a quelli in backspin per togliere il ritmo all’avversario. Insomma, un Matteo machiavellico, che ha lavorato ai fianchi l’avversario con colpi di fino per un’ora e mezza senza lasciargli alcuna iniziativa.
Le parole dei protagonisti
«So solo che siamo un gruppo di cinque ragazzi che mette tutto quello che ha ogni volta che scende in campo- ha detto Cobolli-. Stiamo provando a raggiungere il nostro sogno che sapete tutti qual è. Voglio ringraziarvi perché mi avete dato una grande mano, giocare così è molto più facile. Ho vissuto il mio più grande sogno, grazie a tutti».
Emozionato, il 23enne romano ha parlato dell’importanza del supporto della sua famiglia: «Ci tenevo a dedicare questa vittoria a mia mamma che non è solita venire a questi appuntamenti, a mio fratello che sta continuando a piangere e a un mio grande amico (Edoardo Bove, che ha assistito all’incontro sugli spalti) che spero possa tornare presto a giocare a calcio».
In conferenza stampa anche Matteo Berrettini ha voluto elogiare Flavio: «Gli facevo quasi da baby-sitter. È davvero pazzesco che ora siamo nella stessa squadra, lo guardo adesso, è un uomo ormai. Mi vengono i brividi». Matteo ha poi analizzato il suo match: «Ho vinto perché ho fatto un’ottima prestazione. Stavo giocando veramente bene, anche se avrei potuto fare un po’ di più. Sono molto in fiducia e sono soddisfatto».