Gli azzurri lo hanno rifatto. L’Italia sconfigge l’Olanda in finale e vince la Coppa Davis per la seconda volta consecutiva, la terza nella sua storia. Decisive le due vittorie in singolare di un ritrovato Matteo Berrettini e del solito Jannik Sinner. Un successo diverso da quello dello scorso anno perché, questa volta, la compagine guidata da Filippo Volandri ci arrivava con i favori del pronostico e tutti gli occhi puntati addosso. Un trionfo che rappresenta la ciliegina sulla torta al termine di un anno glorioso per il tennis italiano, maschile e femminile.
La finale
Arrivati all’ultimo atto dopo aver sconfitto Argentina (link) e Australia, sulla strada dei campioni uscenti c’era l’Olanda di Haarhius, giustiziera, nei quarti di finale, della Spagna di Alcaraz e Nadal.
Matteo Berrettini ha avuto la meglio su Botic Van De Zandschulp con il punteggio di 6-4; 6-2: una partita pressoché perfetta quella del romano, ingiocabile al servizio e aggressivo in risposta. La sfida ha messo in evidenza tutta la differenza tra i due e, soprattutto, ricordato a molti perché The Hammer sia stato nei primi otto giocatori al mondo.
Il secondo match ha visto Jannik Sinner opposto a Tallon Griekspoor, giocatore più forte della formazione olandese. Una partita ostica, soprattutto nel primo set, ma dal finale quasi scritto. Troppo forte e cinico per chiunque altro in questo momento il numero uno al mondo: 7-6; 6-2 e titolo conquistato. La Coppa Davis si tinge di azzurro. L’insalatiera resterà in Italia per almeno un altro anno.
Sinner: un anno da record
Sono numeri impressionanti quelli della stagione di Jannik Sinner. 73 match vinti a fronte di solamente 6 sconfitte (tutte vincendo comunque almeno 1 set), pari al 92,4 % di successi. Per percentuale di vittorie si tratta della nona stagione migliore nella storia del tennis – la prima è quella di McEnroe nel 1984 con il 96.5% -. Il terzo giocatore di sempre a vincere le tre competizioni principali sul cemento, Australian Open, Us Open e Atp Finals, nella stessa annata. Il primo e unico ad aggiudicarsi due slam, il Master e la Davis in un singolo anno.
𝐒peciale.
𝐒traordinario.
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— Eurosport IT (@Eurosport_IT) November 24, 2024
Se ci si ferma a riflettere sulla vicenda doping, e sull’impatto che possa avere avuto su un ragazzo poco più che ventenne, queste imprese assumono un valore ancora più rilevante. Un talento generazionale che il mondo ci invidia e l’Italia si culla. Seppur in un successo di squadra, con tanti meriti anche di Berrettini, brilla sempre più luminosa la stella di Sinner.
I commenti del capitano
«Il patto era rivincerla con Berrettini» ha esordito Filippo Volandri, capitano della squadra, subito dopo la vittoria. Uno splendido lavoro del coach azzurro, che ha spiegato poi anche alcuni retroscena legati alla squadra. Il team l’ha costruito lui, scegliendo i convocati, facendo esordire alcuni giocatori e escludendone altri, «Mi hanno fatto crescere e io spero di aver fatto altrettanto, almeno un po’». Un ciclo che si è aperto lo scorso anno e che ha portato nuovamente alla conquista del titolo. «Questi ragazzi corrono più di me e così questo trofeo meraviglioso torna subito in Italia e ci resta per un altro anno».
Per Volandri la vittoria non è solo sportiva, ma anche sociale: in un periodo in cui domina, in Italia, una difficile cronaca quotidiana, lui e i suoi ragazzi sono riusciti a regalare un sorriso a tutta la nazione. Un pensiero immancabile poi anche alla squadra femminile, vincitrice della Billie Jean King Cup, mercoledì 20 novembre 2024. «È qualcosa che ci rende ancora più orgogliosi», le sue parole, «sapete quanto teniamo a Tati e alle sue giocatrici».
Una vittoria storica
Con questa vittoria, l’Italia sale a tre Coppe Davis (1976, 2023, 2024), eguagliando Germania e Repubblica Ceca. Gli azzurri diventano così la nona nazione capace di bissare il titolo dell’anno precedente: fino ad oggi c’erano riuscite USA, UK, Francia, Australia, Svezia, Spagna, Repubblica Ceca e Germania. È la prima volta che la nazionale vince nello stesso anno la Coppa Davis nel maschile e la BJK Cup nel femminile, aggiungendosi a una lista ristretta di nazioni capaci di raggiungere questo traguardo: Repubblica Ceca (2012), Russia (2021), Stati Uniti (ben sette volte) e Australia (tre volte).
A cura di Andrea Pagani e Pietro Santini