Una protesta ambientalista in centro a Milano contro il taglio di 35 alberi secolari al Parco Bassini, nel giardino del Politecnico. A indignare è la decisione del rettore Ferruccio Resta, giudicata impopolare se calata nel più ampio dibattito “green” in corso su scala globale, di sacrificare 57 piante per costruire il nuovo dipartimento di Chimica.
LA MANIFESTAZIONE
Sono state più di un centinaio le persone partite in corteo da largo Volontari del Sangue e arrivate in piazza San Fedele, davanti Palazzo Marino. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato salviamo gli alberi di via Bassini, ma vi hanno preso parte anche i Verdi, il Movimento 5 stelle di Milano e i Friday’s for Future. In piazza anche diverse realtà cittadine, studenti, professori universitari che hanno voluto dire « basta al consumo di suolo in città ».
Alcuni attivisti, arrivati di fronte a un ingresso laterale del Comune, hanno posizionato in segno di protesta alcuni tronchi tagliati, rami spezzati e dei cartelli con le foto del sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Rettore del Politecnico Ferruccio Resta, e dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, con le scritte “Lui è un Greenwasher”.
IL PROGETTO
Lo scorso 2 gennaio il Politecnico, con il benestare del Comune, aveva iniziato il taglio di ippocastani e platani secolari nel parco per far posto a un nuovo edificio del Dipartimento di Chimica, impedendo l’accesso ai manifestanti con un massiccio intervento delle forze di polizia e carabinieri. 57 gli alberi della discordia: di questi 35 sono stati tagliati, mentre i restanti 22 traslocheranno nell’area tra via Bassini e via Ponzio. A progetto ultimato saranno complessivamente 242 le piante che daranno il tocco verde al campus Leonardo, secondo l’idea di Renzo Piano e del rettore Resta.
LE POSIZIONI CONTRARIE
Tra i manifestanti anche la professoressa associata Arianna Azzellino, docente del dipartimento di ingegneria civile e ambientale proprio al Politecnico, secondo la quale la scelta di potare quegli alberi danneggia il sistema ecologico di Milano. Anche se rimpiazzate con nuovo verde infatti, bisogna considerare che un albero appena piantato non ha la stessa capacità di assorbire CO2 e Pm10, di un tronco di 70 anni.
Dello stesso avviso anche Elena Grandi, co-portavoce nazionale dei Verdi e assessore al Verde del Municipio, che punta il dito contro la giunta di cui fa parte:« Milano oggi è molto fumo e poco arrosto e il concetto di bene comune assume sfumature opinabili perché dominano gli affari, gli interessi economici, i business dei costruttori ».
LA RISPOSTA DEL SINDACO
Intanto il sindaco Giuseppe Sala difende la politica ambientale portata avanti dall’amministrazione in questi anni. Nel corso del suo intervento in Aula, durante la seduta di Consiglio Comunale, il primo cittadino ha spiegato di essersi confrontato con il rettore Resta sulle ragioni dell’intervento di taglio degli alberi e di aver fiducia nell’operazione di compensazione pianificata dall’Ateneo.