Martedì 4 giugno ore 10.00. Da qui ha inizio il sit-in del neo comitato #SIAMOAITITOLIDICODA, uno slogan che riunisce migliaia di lavoratori e lavoratrici del cinema e dell’audiovisivo in Piazza Santi Apostoli a Roma. Una manifestazione per denunciare la crisi di un settore ultimamente statico: da mesi le produzioni sono in stallo e mancano i compensi.
L’eco di una protesta iniziata due mesi fa
Il tutto è iniziato un paio di mesi fa con un altro slogan, “Vogliamo che ci sia ancora un domani”, citazione trasparente al film campione d’incassi di Paola Cortellesi. Ventuno le sigle a rappresentare ogni settore, tutte sotto un’unica voce. «Il primo trimestre 2024 ha registrato un arresto brusco della produzione cinematografica e audiovisiva, dovuto all’incertezza e al protrarsi del ritardo nell’attuazione delle misure di sostegno pubblico al settore – hanno denunciato le associazioni – Da una situazione piena di occupazione e forte crescita in tutti i segmenti della filiera, siamo oggi di fronte a una vera e propria emergenza con molte produzioni rinviate o cancellate».
La disoccupazione: un dato allarmante
Un quadro che, ad oggi, non sembra avere miglioramenti. Le associazioni di categoria portano sul tavolo della discussione un recente sondaggio – svolto dalle stesse – che ha coinvolto circa 3.000 addetti della produzione cinematografica (dai costumisti ai direttori della fotografia). Il 60% dei lavoratori, pari a 1.662 persone, risulta essere disoccupato. Si tratta di 3 lavoratori su 5 attualmente a casa.
A fronte di questo, le associazioni consegneranno al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano un appello contenente diverse richieste. Tra queste, il sostegno economico da parte dello Stato per compensare il ritardo nell’emissione dei decreti e il conseguente rallentamento delle attività produttive. Poi la tutela burocratica e legale per i lavoratori, attualmente considerati come una categoria saltuaria e discontinua, senza adeguata protezione dei diritti e un contratto nazionale regolare. Segue la richiesta di una revisione e attivazione urgente dei decreti attuativi per permettere al settore di riprendere rapidamente la produzione. Ed infine una risoluzione delle problematiche contributive ai fini pensionistici.