Chiusi 17 gruppi Telegram: diffondevano giornali piratati

Sono 17 i canali Telegram chiusi nella giornata del 27 aprile in seguito alla decisione della Procura della Repubblica di Bari. Il “sequestro preventivo d’urgenza” è stato anche notificato all’Agicom, cui  la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) si era rivolta per proteggere materiale protetto da copyright.

I canali infatti davano la possibilità di scaricare migliaia di riviste, giornali e libri piratati Si trattava di una diffusione a fini di lucro, perché era seguita dalla cessione dei dati personali per motivi pubblicitari.

I reati e i danni provocati

Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, i reati ipotizzati sono riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo a un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d’autore.

I danni provocati dai canali illeciti sono stimati in 250 milioni l’anno, 670 mila al giorno. Gli utenti iscritti ai canali sarebbero circa 580 mila, con un aumento dell’88% negli ultimi mesi proprio a causa della quarantena.

«Un fenomeno delle dimensioni di centinaia di milioni di euro di danno presenta una gravità particolare perché incide sulla tutela costituzionale della libertà di pensiero, base di ogni democrazia», spiega la Procura di Bari. La Procura ha aggiunto che i responsabili dell’attività illecita non sono identificabili.

Il ruolo di Telegram

Non ci sono elementi per affermare che i rappresentanti legali di Telegram fossero a conoscenza del contenuto illecito dei canali. La Federazione nazionale stampa italiana ha però aggiunto che «se la piattaforma non collaborerà fattivamente, si andrà al blocco dell’accesso da parte dei provider italiani a Telegram».

Un risultato non totalmente positivo

Per quanto alla Fieg abbia ottenuto i risultati sperati il risultato finale è stato però negativo da parte dell’associazione. L’AGCOM ha infatti precisato che la richiesta di chiusura del social network, fatta proprio dalla Fieg, al momento non ha motivo di essere. Inoltre, ha aggiunto, la pubblicità regalata a questo tipo di canale non ha fatto altro che esacerbare il problema.

Federica Ulivieri

Nasce sulla costa Toscana e si laurea magistrale in Storia Contemporanea a Pisa. Vola nelle lande desolate dello Yorkshire, dove inizia a occuparsi di traduzione. Un inverno troppo rigido la fa tornare in Italia, un po' pentita di averla lasciata. Le piace scrivere di esteri, con una predilezione per l'Africa. Ha recitato a teatro per 15 anni e ha una grande passione per i fumetti, le piace leggerli, scriverne e disegnarli: è infatti anche una vignettista di attualità.

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