“Chiese la revisione del caso di Erba per visibilità”, Cuno Tarfusser sanzionato con la censura

«Non mi pento. Rifarei tutto uguale, sono convinto di quello che ho fatto. Ho applicato la legge e se in questo Paese applicare la legge non va bene allora forse ho sbagliato mestiere. Sono contento di essere fuori da questo sistema». Queste le parole di Cuno Tarfusser all’agenzia di stampa Adnkronos dopo he la Cassazione ha confermato la sanzione con la censura.

Cuno Tarfusser sanzionato con la censura

Il Consiglio Superiore della Magistratura aveva imposto la sanzione lo scorso anno, in seguito alla presentazione, da parte dell’ex sostituto procuratore di Milano, della richiesta di revisione del caso della strage di Erba. Secondo Tarfusser, la condanna all’ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano per gli omicidi risalenti all’11 dicembre 2006 sarebbe ingiusta. Nel rapporto che Tarfusser ha depositato, si legge infatti che gli inquirenti avrebbero repertato le prove in modo errato e che la testimonianza del sopravvissuto Mario Frigerio sarebbe stata estorta.

Rosa Bazzi e Olindo Romano

Agendo in autonomia nel depositare la richiesta di revisione, l’ex sostituto procuratore avrebbe mancato i «doveri di imparzialità e correttezza», spiega il Csm. Tarfusser avrebbe inoltre «violato il documento organizzativo dell’ufficio», che consente di depositare richieste simili solo al Pg presso la Corte d’Appello o al suo vice.

È tutta una questione di visibilità?

«Il dottor Tarfusser ha dimostrato di subordinare i principi costituzionalmente garantiti (…) alla visibilità che l’istanza di revisione avrebbe ricevuto in forza del programma televisivo Le Iene. Un risultato che in effetti è stato raggiunto, in quanto l’istanza di revisione è stata oggetto di un dibattito televisivo protrattosi per mesi con grande risonanza mediatica», spiega il Csm. Oltre all’accusa di aver ignorato i doveri di imparzialità e correttezza imposti alla figura del pm, ci sarebbero quindi anche motivazioni di “banale” visibilità.

Secondo il Csm, Tarfusser avrebbe affrettato il deposito dell’istanza di revisione entro il 31 marzo 2024 in modo che il programma Le Iene potesse discuterne nella puntata del 2 aprile. Inoltre, sempre a detta del Csm, «l’incolpato ha agito come fosse l’avvocato di Olindo e Rosa. Ha subordinato il rapporto di collaborazione che deve sussistere tra magistrati alle esigenze dettate dai tempi televisivi, connotando così di maggiore gravità la propria condotta».

Dopo essere stato sanzionato con la censura, Tarfusser aveva impugnato il provvedimento di fronte alla Cassazione. Tuttavia, il suo tentativo è fallito perché la Cassazione ha respinto il ricorso. Inoltre, nello scorso luglio, il Tribunale ha dichiarato inammissibile la revisione del caso di Erba, confermando così la condanna all’ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano.

Elena Betti

Classe 2001, Laureata in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all'Università di Pisa

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