Ѐ stata una semifinale che resterà nei libri di storia. L’Inter batte il Barcellona per 4-3 (7-6 totale) grazie al gol di Davide Frattesi nei tempi supplementari. I nerazzurri staccano il biglietto per la finale di questa edizione della nuova ‘super’ Champions League. Gli undici di Inzaghi raggiungono l’atto conclusivo della Champions per la seconda volta nelle ultime tre edizioni.
La trama della partita è stata ancora più avvincente della gara d’andata: reti, rimonte, interventi del VAR e extra time, grandi parate e dribbling da capogiro, non è mancato nulla. Il match di martedì 6 maggio è uno degli scontri più epici di sempre: alla pari con la sfida tra Roma e Liverpool della stagione 2017/2018, Inter-Barcellona è la semifinale con il più alto score di sempre, 13 reti.
Paradiso…
L’Inter parte forte e approccia bene la partita. Memore della gara di andata, la formazione nerazzurra ha attaccato il Barcellona nella sua metacampo, mettendo pressione e proponendo gioco. La squadra meneghina aggredisce alto i portatori di palla blaugrana, ma nelle ripartenze cade nella trappola del fuorigioco degli uomini di Hansi Flick. La squadra allenata dal tedesco tiene la linea di difesa quasi all’altezza della metà campo, riuscendo a mettere fuori causa gli attaccanti avversari in caso di ripartenza mettendoli in offside.
Sull’1-0 Federico di Marco recupera il pallone e d’esterno serve Dumfries. Questa volta la difesa del Barcellona non è così reattiva e non riesce a far il fuorigioco con i tempi giusti. Davanti a Szczęsny, il terzino olandese fornisce l’assist a Lautaro Martínez, che con la porta sguarnita insacca la prima rete dell’incontro. 9 reti in questa Champions League per il n°10, eguagliato il record di marcature in una sola campagna europea con la maglia dell’Inter appartenente a Hernán Crespo.

Al 42’ Mkhitaryan crea per Lautaro l’occasione per il raddoppio. L’argentino punta l’area, prende posizione e viene travolto da Cubarsi in area di rigore. Szymon Marciniak viene richiamato al VAR e indica il dischetto. Gol e rigore procurato per il capitano dell’Inter. Il suo ‘recupero’ lampo è stato fondamentale. Dagli undici metri il solito e glaciale Hakan Çalhanoğlu. Il turco spiazza il portiere e firma il 2-0. Gestione perfetta del primo tempo.
Inferno…
Nel secondo tempo però si ripropone il copione della partita di andata. L’Inter si schiaccia in difesa e fatica a ripartire e uscire dalla propria metacampo. Al 53’ minuto Gerard Martin crossa e trova Eric García. Con un colpo al volo lo spagnolo lascia immobile Sommer e accorcia le distanze. Due minuti dopo Simone Inzaghi sostituisce Di Marco, proprio nel momento in cui l’italiano sembrava aver preso le misure a Lamin Yamal. Carlos Augusto, subentrato sulla fascia sinistra, è stato il peggiore in campo dell’Inter. Sul pareggio di Dani Olmo è lui a perdere la marcatura e a liberare lo spazio che permette allo spagnolo di ritrovarsi a colpire indisturbato davanti alla porta.
Di testa Dani Olmo realizza il 2-2. Come nella gara di andata gli undici di Inzaghi si sono fatti rimontare con due reti di vantaggio, con gol molto simili a quelli della partita precedente. All’87’ il gelo cala sugli spalti di San Siro. Raphinha calcia in porta e Sommer para, ma la respinta arriva di nuovo al calciatore del Barcellona che reattivamente insacca e completa la remuntada.
… e Ritorno
Il 93’ minuto è la sliding door del match. Dal limite dell’area Yamal colpisce il palo e il pallone rimpalla rimanendo in campo. Lì parte la ripartenza dell’Inter. Thuram serve Dumfries, che prende astutamente posizione e riesce a difendere il possesso. Dumfries vede Acerbi, che da punta vera anticipa Araujo e manda in delirio i tifosi: 3-3. Si decide tutto ai supplementari. Con il suo primo gol in Champions League a 37 anni, 3 mesi e 26 giorni, Francesco Acerbi è il secondo marcatore più anziano della storia della competizione.
Frattesi e i cancelli di San Siro: un’intensa, unica, bellissima storia d’amore. pic.twitter.com/e2PklYj5P7
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) May 7, 2025
Senza forze, l’Inter si fa avanti. Uno stremato Thuram lotta e salta Araujo e trova Taremi al centro dell’area. Spalle alla porta l’iraniano fa da sponda per Frattesi. Temporeggia per quel poco che basta, e il n°16 si crea lo spiraglio per far passare il pallone che manda in paradiso il popolo nerazzurro. Ѐ lui l’uomo della provvidenza dell’Inter. Forse non ha avuto lo spazio che merita nel corso di questa stagione, ma quando Inzaghi l’ha chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronto. Dopo la rete all’88’ contro il Bayern Monaco, il sigillo al 99’ su questa semifinale è il più importante della carriera per l’azzurro.
Note di merito
MVP della partita Yann Sommer. Nonostante i tre gol subiti, lo svizzero ha fatto una partita monumentale. 7 parate, con interventi decisivi su Eric Garcia nel secondo tempo e su Lamine Yamal al 114’. Il secondo è un autentico miracolo. Il diciassettenne calcia a giro sul secondo palo, e Sommer ci arriva con la punta delle dita. Provvidenziale come Julio Cesar su Messi nel 2010.
Non è stato il man of the match, ma se l’Inter è in finale il merito è di Denzel Dumfries. Il suo rientro ha ridato energia e velocità alle ripartenze dell’Inter. 5 delle 7 reti delle semifinali portano la sua firma: 2 gol a Barcellona e 3 assist tra andata e ritorno.
Le emozioni dal campo
«Abbiamo incontrato una squadra veramente forte, c’è voluta una super Inter. Un applauso ai ragazzi che hanno messo in campo due prestazioni mostruose», ha detto Simone Inzaghi ai microfoni di Sky Sport. «Sono orgoglioso di essere il loro allenatore. Hanno dato tutto ed è giusto che i ragazzi se lo godano nel nostro stadio e davanti alla nostra gente. Sono stati esemplari».
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Al termine della partita, Lautaro Martínez ha parlato del momento dopo l’infortunio nella gara di andata e dei problemi fisici che sta passando nel momento clou della stagione: «Dopo l’infortunio ho passato i primi due giorni a piangere in casa con mia moglie e i miei figli. Ho fatto doppia seduta tutta la settimana. Mia mamma mi ha chiamato per tutto il giorno perché era preoccupata, ma non le ho risposto».
Infine l’argentino ha riflettuto sul percorso che lo ha portato a giocarsi la seconda finale di Champions della sua carriera: «L’Inter negli ultimi tre, quattro, cinque anni alza sempre di più il livello. Questa squadra non molla. Quanto voglio vincere la Champions? Tanto, dal primo giorno che è iniziata la stagione. Anzi dalla finale che abbiamo perso». La finale si disputerà sabato 31 maggio alle 21:00 all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. L’Inter andrà in Germania per tentare l’impresa e scacciare i fantasmi della finale di Istanbul del 2023.