Cessate il fuoco tra Jihad e Israele dopo 33 morti nella Striscia nei giorni scorsi

Anche se stamattina, nel sud di Israele, continuavano a suonare le sirene che avvisano dei razzi della Jihad, è stato raggiunto nella nottata un accordo per il cessate il fuoco tra Israele e la Striscia di Gaza, grazie alla mediazione dell’Egitto.

Lo stop alle iniziative belliche è arrivato alle 5 e 30 ora locale (4 e mezza ora italiana), dopo che nei raid israeliani nella Striscia sono morti 34 palestinesi e oltre 100 sono rimasti finiti. Gli scontri erano iniziati dopo la morte di al-Ata, un leader della Jihad islamica morto dopo un blitz delle forze speciali israeliane a Gaza, al quale dalla Striscia avevano risposto col lancio di razzi verso il Sud di Israele. I razzi erano arrivati a lambire la periferia di Tel Aviv, anche se la maggior parte dei missili erano stati intercettati dal sistema antimissilistico israeliano Iron Dome.

All’accordo di pace, oltre all’Egitto, hanno partecipato le Nazioni Unite. Il mediatore Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Nickolay Mladenov, ha scritto sul suo profilo Twitter: «Le prossime ore e giorni saranno decisivi, Egitto e Nazioni Unite hanno lavorato duramente per evitare la più pericolosa escalation all’interno e intorno a Gaza che avrebbe portato a una guerra. Le prossime ore e giorni saranno decisivi. Tutti devono mostrare la massima moderazione e fare la loro parte per prevenire un bagno di sangue. Il Medio Oriente non ha bisogno di altre guerre». Una pace duratura è ancora lontana. 

 

Lucio Valentini

29 anni, giornalista praticante presso il master Iulm. Laurea triennale in Economia, magistrale in Scienze politiche. Stage al Sussidiario.net, con cui saltuariamente collaboro. Mi occupo di economia, politica, musica in particolare di elettronica e rap.

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