Caso Gucci, 29 anni fa il delitto di via Palestro

Milano, 27 marzo 1995, ore 8:30. Maurizio Gucci esce dal portone di casa in corso Venezia 38 per recarsi nel suo ufficio, in via Palestro 20. Non sa di essere seguito da un sicario, distante una quindicina di metri. Quattro colpi, di cui uno alla tempia. Unico superstite, ferito e testimone oculare, Giuseppe Onorato, custode del palazzo. Così prende vita uno dei casi di cronaca nera più eclatanti degli anni Novanta italiani.

Un matrimonio controverso

È il 1970 quando Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani Martinelli si incontrano per la prima volta. Entrambi poco più che ventenni, lui nipote di Guccio Gucci – che nel 1921 inaugura il celebre marchio –, lei figlia adottiva di un imprenditore proprietario di una grande ditta di trasporti. Le nozze nel 1972 presso la Chiesa di San Sepolcro a Milano. A colpire è l’assenza della famiglia Gucci alla cerimonia. Un’unione a cui Rodolfo, padre di Maurizio, si era da sempre opposto, ritenendo Patrizia un’«arrivista sociale», interessata solo ai soldi. Successivamente, i coniugi si trasferiscono a New York e hanno due figlie, Alessandra nata nel 1976 e Allegra nel 1981. Dopo la nascita di Alessandra, Rodolfo cerca di riavvicinarsi alla coppia, regalandogli un attico con vista sul centro di Manhattan.

Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani
Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani.

Quando nel 1982 i due fanno ritorno a Milano, Patrizia sceglie come residenza un superattico in Galleria Passarella, munito di giardino pensile, terrazza e piscina. Comprano poi un altro appartamento a Manhattan e un terreno di duemila metri quadri ad Acapulco, in Messico, per costruirci una villa sulle colline di Las Brisas. A disposizione dei coniugi Gucci, c’è anche la tenuta di Saint Moritz, la preferita di Patrizia. L’anno successivo, Rodolfo viene a mancare e Maurizio decide di prendere le redini dell’azienda di famiglia. Nel 1984 diventa quindi presidente della Gucci, affiancato dal cugino Paolo. Nel 1985 i tredici anni di matrimonio volgono al termine. Maurizio si separa da Patrizia, stanco della sua ingerenza sui movimenti dell’azienda.

Il declino del marchio e Paola Franchi

Nel frattempo, la conduzione della Gucci si rivela sempre più fallimentare. Accumulando debiti, Maurizio si vede costretto a vendere il 100% delle quote dell’azienda al fondo d’investimento arabo Investcorp. Il successivo fidanzamento con Paola Franchi e la volontà di sposarla, contribuisce a far crescere in Patrizia un sentimento di avversione e vendetta. Dice ad amici e conoscenti di voler vedere morto l’ex marito, arrivando a proporre una grossa somma di denaro a due conoscenti per eliminarlo. Preoccupati, i due si rivolgono a Maurizio per avvertirlo della minaccia, che non sembra però curarsi delle parole dell’ex moglie. Successivamente, Lady Gucci si sottopone a un delicato intervento al cervello, che la porta nell’angoscia più cupa. Accanto a lei ci sono la madre e le figlie.

Paola Franchi e Maurizio Gucci nel loro appartamento in corso Venezia 38
Paola Franchi e Maurizio Gucci nel loro appartamento in corso Venezia, 38. Foto: Metropolitan Magazine.
L’omicidio e le indagini

La mattina del 27 marzo 1995, Maurizio Gucci viene assassinato mentre si dirige verso il suo ufficio in via Palestro, 20. Quattro colpi di pistola, uno fatale alla tempia. Il killer, prima di risalire a bordo di una Clio verde ferisce Giuseppe Onorato, il custode del palazzo, unico testimone oculare. Dopo circa due anni, il 31 gennaio 1997, le autorità della Criminalpol, grazie a intercettazioni telefoniche, arrestano Patrizia Reggiani, accusata di aver orchestrato l’omicidio del suo ex marito, reclutando un sicario per l’esecuzione.

L’evento ha avuto un impatto mediatico significativo sulla stampa, che soprannominerà Reggiani “La vedova nera”. Secondo le indagini, il movente dell’omicidio era un mix di gelosia e risentimento, in particolare per il controllo della fortuna familiare Gucci e per impedire a Maurizio di sposare la nuova compagna, Paola Franchi.

La scena del crimine dopo l'omicidio di Maurizio Gucci.
La scena del crimine dopo l’omicidio di Maurizio Gucci. Foto: ilGiornale.

Il matrimonio avrebbe, quindi, tagliato metà degli alimenti versati a Reggiani, portandoli a 860.000 dollari all’anno. L’esecutore materiale dell’omicidio, Benedetto Ceraulo, un uomo coinvolto in problemi finanziari, fu identificato come colui che premunì l’arma, assoldato attraverso Giuseppina Auriemma, amica stretta di Reggiani. Nonostante le prove raccolte, sia Reggiani che Ceraulo negarono il loro coinvolgimento.

Nel 1998, Patrizia Reggiani è riconosciuta colpevole come mandante dell’omicidio di Maurizio Gucci e condannata a 29 anni di carcere, mentre Ceraulo e Auriemma ricevono condanne rispettivamente all’ergastolo e a 25 anni per favoreggiamento. Due anni dopo, la corte d’appello di Milano ridusse la pena di Reggiani a 26 anni, e nel 2011 le fu offerta la possibilità di lavorare in cambio della libertà vigilata, ma rifiutò categoricamente, affermando: “Non ho mai lavorato e non comincerò ora”. Nel maggio 2014, le fu affidato un incarico ai servizi sociali, e nell’ottobre 2016 fu rilasciata per buona condotta dopo aver scontato 18 anni di pena.

Gli echi nel cinema e nella letteratura

Nel 2021 esce nelle sale il film House of Gucci, diretto da Ridley Scott e ispirato al libro House of Gucci – una storia vera di moda, avidità e crimine di Sara Gay Forden. Nel cast, Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani, Adam Driver in quelli di Maurizio Gucci. Jeremy Irons è Rodolfo e Jared Leto interpreta Paolo. Il film suscita molte polemiche all’interno della famiglia Gucci, tant’è che in un comunicato divulgato da Repubblica, critica la rappresentazione dei protagonisti.

L’accusa riguarda l’essere stati dipinti come individui «teppisti, ignoranti e insensibili al mondo circostante», oltre ad attribuire loro «toni e atteggiamenti che mai hanno avuto». La disapprovazione più forte riguarda la rappresentazione di Patrizia Reggiani. Quest’ultima è stata dipinta nel film con una certa indulgenza e «come una vittima che cercava di sopravvivere in un ambiente aziendale maschilista». Secondo gli eredi, questa rappresentazione è «assolutamente distorta rispetto alla realtà».

A sinistra Patrizia Reggiani, a destra Lady Gaga nei suoi panni per il film House of Gucci. Foto: Amica.
A sinistra Patrizia Reggiani, a destra Lady Gaga nei suoi panni per il film House of Gucci. Foto: Amica.
Giulia Spini

Laureata in Interpretariato, penso in inglese e in spagnolo ma parlo italiano. Appassionata di tutto ciò che riguarda la settima arte. Il mio sogno nel cassetto? Lavorare come giornalista di spettacolo.

No Comments Yet

Leave a Reply