Casapound dovrà sgomberare la propria sede, il palazzo di via Napoleone III, nel quartiere Esquilino della capitale. Il Gip ha infatti dato il via libera alla Procura di Roma di procedere al sequestro preventivo dell’immobile, a seguito di una procedura avviata il 19 luglio scorso dal Demanio, a cui si è aggiunta una denuncia alla Procura capitolina.
I militanti del Partito di estrema destra hanno occupato l’edificio nel 2003. Ad inizio 2019 il Comune di Roma è tornato ad interessarsi maggiormente della questione, presentando una mozione per lo sgombero. Secondo quanto dichiarato dalla Corte dei Conti lo scorso anno, il danno erariale accumulato in questi anni per omessa disponibilità del bene ammonta a 4,6 milioni di euro.
Diversi i reati contestati dalla Procura della capitale nei confronti di 16 esponenti di CasaPound, fra cui alcuni esponenti di spicco come Simone Di Stefano, Gianluca Iannone e Andrea Antonini, dall’istigazione all’odio razziale all’occupazione abusiva di immobile.
Ho appena saputo che è stato ordinato lo sgombero da Via Napoleone III a Casapound. Ci lavoriamo da tanto, finalmente si ristabilisce la legalità. @virginiaraggi
— Laura Castelli (@LaCastelli_it) June 3, 2020
Dal 2003 ad oggi: la storia del palazzo occupato
Divenuta col passare degli anni la vera e propria sede del partito di estrema destra, l’edificio che per 17 anni ha ospitato CasaPound, è stato occupato il 27 dicembre 2003. Il palazzo, da oltre venti appartamenti distribuiti su sei piani, si trova a circa due chilometri dal Colosseo. In più di quattordici anni non è stato registrato nessun tentativo di sgombero da parte delle autorità o del Comune, se non un’iniziale richiesta da parte del Ministero dell’Istruzione, arrivata subito dopo l’occupazione dei neofascisti.
Nel 2009 la Giunta Capitolina dell’ex sindaco Gianni Alemanno aveva concordato con l’Agenzia del Demanio l’acquisto dell’immobile. Tuttavia, la vicinanza di Alemanno con gli ambienti dell’estrema destra aveva scatenato la reazione dell’opposizione, convinta che il Comune potesse autorizzare l’occupazione invece che impegnarsi nello sgombero dei locali.
Circa sette anni dopo, nel 2016, il Commissario straordinario Francesco Tronca aveva inserito il palazzo in una lista di edifici occupati abusivamente a Roma. Ciò nonostante, la sede di via Napoleone III non risultava nell’elenco degli immobili da sgombrare in via urgente.
Infine, nella giornata di giovedì 4 giugno, è arrivata quindi l’autorizzazione al sequestro preventivo del palazzo. «Un momento storico, una vittoria per la città», ha commentato il Sindaco di Roma, Virginia Raggi.
Finalmente qualcosa si muove su sgombero palazzo occupato abusivamente da #Casapound in centro a Roma. Ripristiniamo la legalità. @LaCastelliM5s https://t.co/nthnBYoAHo
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) June 3, 2020