È stata concordata una condanna di 12 anni di carcere per Simone Pittella, detto “Scarface”, figura di spicco nella piazza della droga di Comasina e di Bruzzano a Milano e accusato di spaccio.
L’uomo si è guadagnato il soprannome a febbraio, quando gli agenti di polizia, una volta entrati nella sua abitazione, hanno trovato in soggiorno un trono di velluto rosso e appeso alla parete un ritratto di Tony Montana, il protagonista appunto del film Scarface interpretato da Al Pacino.
In merito alla vicenda il gup di Milano Livio Cristofano ha rettificato il ruolo del sospettato, difeso dal legale Amedeo Rizza: non più capo dell’attività ma semplice partecipante della presunta associazione a delinquere. Nella pena prevista infatti sono comprese altre due condanne per droga per un totale di cinque anni e sei mesi.
Prima di Pittela, dal gup di Milano erano già state condannate altre 18 persone con rito abbreviato, tutti con l’accusa di aver gestito lo spaccio di sostanze stupefacenti nei quartieri di Comasina e Bruzzano. La pena più alta è stata inflitta a Luca Saccomanno, 20 anni, mentre sono 17 anni e otto mesi per Christofer Scirocco, nipote del boss della ‘ndrangheta Giuseppe “Pepe” Falchi. A luglio scorso è stata arrestata inoltre la fidanzata di Simone Pittella. Recentemente il giudice ha invece assolto Paolo Pittella, cugino del sospettato e anch’esso difeso dal legale Rizza, dall’accusa di associazione per delinquere, la cui condanna prevedeva sei anni per spaccio.
Le indagini svolte dalle forze dell’ordine hanno dimostrato che l’attività illecita era così redditizia da permettere ai responsabili di guadagnare uno stipendio medio che poteva raggiungere fino agli ottomila euro al mese. I magazzinieri invece ricevevano dai cinque ai seimila euro mensili.