Ben 42 detenuti sono stati uccisi in tre diverse prigioni di Manaus, la capitale dello Stato dell’Amazonas a nord del Brasile. Nei giorni scorsi altre 15 persone erano morte durante una rissa scoppiata tra i carcerati di una quarta prigione della stessa città. La polizia penitenziaria ha dichiarato che le 42 vittime mostravano segni di asfissia.
Gli omicidi all’interno delle carceri richiamano il 2017 quando, nella stessa regione, più di 120 detenuti morirono per mano dei loro compagni di cella nel corso di diverse settimane di lotte tra membri di bande criminali rivali.
Domenica 26 maggio, 15 carcerati sono rimasti uccisi durante una rivolta scoppiata nel penitenziario di Manaus Anisio Jobim, nel quale solo due anni fa erano morte in analoghe circostanze altre 56 persone.
Le autorità locali hanno detto che i prigionieri hanno iniziato a lottare tra di loro poco prima di mezzogiorno e che nel giro di 45 minuti si è riusciti a ristabilire l’ordine.
Per quanto riguarda i 42 omicidi di lunedì 27, sono invece state rilasciate pochissime notizie e non è ancora chiaro se siano coinvolte le gang criminali.
Il ministro della Giustizia brasiliano ha dichiarato che è stata inviata un’unità di federali per fornire supporto alla polizia locale. Il governatore dello Stato dell’Amazonas, Wilson Lima, ha dichiarato: «Ho appena parlato con il ministro della Giustizia Sergio Moro, che ha già inviato nelle carceri degli agenti federali, ci sta quindi aiutando in questo momento di crisi. Il problema non riguarda solo noi ma tutto il Paese: è il problema dei penitenziari».
In Brasile numerosi trafficanti di droga e altre gang criminali dirigono infatti buona parte dei loro affari proprio dalle prigioni, nelle quali spesso hanno campo libero. Gli omicidi nel 2017 erano collegati per la maggior parte alle lotte tra gang e hanno spinto le autorità ad aumentare gli sforzi per separare le fazioni e per trasferire i detenuti frequentemente.
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, per garantire maggior controllo nelle carceri, aveva già proposto la costruzione di nuovi penitenziari che permettano di suddividere meglio i detenuti.