
Bitcoin supera i 123mila dollari e tocca un nuovo massimo storico. La spinta arriva da più fronti: afflussi record nei fondi quotati, nuove aspettative regolatorie e un crescente coinvolgimento di investitori istituzionali. Il mercato scommette su un passaggio decisivo: la definizione di nuove regole per gli asset digitali negli Stati Uniti.
Le regole entrano in gioco
A catalizzare l’attenzione è la “Crypto Week”, una settimana di lavori della Camera dei Rappresentanti dedicata interamente alla discussione di tre proposte di legge che potrebbero riscrivere il rapporto tra autorità pubbliche e asset digitali. Il calendario legislativo, spinto anche dal sostegno politico del presidente Trump, potrebbe cambiare il quadro normativo statunitense, rendendolo più chiaro e orientato al mercato. In particolare, le tre mozioni chiave presentate al Congresso americano sono:
Genius Act
Si tratta di una proposta bipartisan che punta a regolamentare le stablecoin, cioè le criptovalute ancorate a un asset reale come il dollaro o i titoli del Tesoro. Il disegno di legge impone agli emittenti di detenere riserve liquide e di rendere pubblica la loro composizione mensilmente. L’obiettivo è garantire trasparenza e controllo federale, ma il testo apre anche interrogativi su possibili rischi sistemici, dato il potenziale impatto di queste monete sul sistema finanziario.
Clarity Act
Questa proposta mira a chiarire la competenza tra le due principali autorità di vigilanza statunitensi: la SEC, che si occupa di titoli finanziari (l’equivalente della Consob italiana), e la CFTC, l’agenzia che regola i derivati. Il testo punta a ridurre l’ambiguità normativa che ha generato scontri tra l’industria crypto e le autorità negli ultimi anni, stabilendo in modo più netto chi deve vigilare su quali strumenti.
Anti-CBDC Act
Il terzo disegno di legge, promosso da esponenti repubblicani, propone di impedire alla Federal Reserve di sviluppare una valuta digitale di banca centrale (CBDC). I promotori vedono questo tipo di strumento come una minaccia alla privacy dei cittadini e temono un possibile uso per finalità di controllo governativo. Il provvedimento riflette un’impostazione più diffidente verso l’intervento pubblico diretto nel sistema monetario digitale.
Gli investitori cambiano volto
Il rally attuale non è spinto dai piccoli risparmiatori. Le ricerche online restano basse, mentre a muovere i volumi sono gli Exchange traded fund (Etf) e futures. La scorsa settimana gli Etf su Bitcoin hanno attirato oltre 2,7 miliardi di dollari, portando il totale a più di 151 miliardi. Il valore totale del mercato crypto ha toccato quota 3.800 miliardi. «Questo segna un cambio di percezione: Bitcoin non è più solo un asset speculativo, ma una riserva di valore scarsa, usata anche come copertura macro», ha dichiarato in una nota George Mandres, senior trader di XBTO Trading. E ha sottolineato che «la fiducia istituzionale sta crescendo, e l’appoggio politico rappresenta un catalizzatore potente». Parte del rialzo è dovuto anche alla chiusura forzata di posizioni ribassiste: oltre un miliardo di dollari in scommesse short liquidate in pochi giorni. Secondo Rachel Lucas, analista di BTC Markets, l’attuale resistenza si trova a 125 mila dollari.
Bitcoin come asset globale
L’interesse cresce anche fuori dagli Stati Uniti. Investitori da Singapore, Corea del Sud e Hong Kong stanno aumentando l’esposizione, spingendo i volumi globali. Gli Etf asiatici hanno raggiunto nuovi picchi. Bitcoin viene sempre più considerato come riserva di valore e strumento per diversificare i portafogli. Tuttavia, le regole in arrivo da Washington potrebbero incidere sugli equilibri finanziari globali, attirando l’attenzione anche delle autorità europee.