A partire dal 1 marzo il bicipark accanto alla stazione ferroviaria di Abbiategrasso non sarà più gratuito. Gli utenti, infatti, dovranno pagare al Comune una tassa di 40 euro l’anno, a cui si aggiungono gli oltre 15 euro per acquistare il kit obbligatorio con badge, catarifrangente e targa. Tutte le biciclette dovranno infatti essere iscritte presso il Registro Italiano Bici.
Il bicipark, il parcheggio custodito coperto e videosorvegliato, era nato per scoraggiare i furti e la notizia dell’obbligo di pagamento ha scatenato la protesta di Legambiente, che ha ribattezzato subito la normativa “tassa sui ciclisti”. Questa norma disincentiverebbe i cittadini, secondo il circolo locale di Legambiente, all’utilizzo di mezzi ecologici e a impatto zero per la città. Inoltre, «l’applicazione di una tassa rischia di allontanare nuovi utenti».
Secondo l’ultima rilevazione annuale della Fiab – Federazione Italiana Amici della Bicicletta -, ogni giorno si muove in bici poco meno di un quarto dei 30mila residenti. La velostazione di Abbiategrasso, inaugurata nel 2016, conta ad oggi 160 posti, già tutti assegnati. Grazie ad un controllo effettuato nell’ultimo periodo, però, era emerso che molti utenti avevano smesso di utilizzare i propri posti senza avvisare il Comune, che ha oltre cento persone in lista d’attesa.
Solidale con la visione di Legambiente anche il gruppo d’opposizione del Pd. Secondo il capogruppo Emanuele Granziero, «la propensione a muoversi in bicicletta va assecondata» e, nonostante gli effettivi costi di manutenzione che comporta un impianto come il bicipark, il cittadino non deve farsi carico delle spese ma, secondo il pensiero di Granziero, dovrebbe occuparsene il Comune: «Qui si ragiona per fare cassa – continua il capogruppo del Pd – ma su certi temi, come la mobilità sostenibile, per incentivare il cittadino il Comune può fare la scelta di accollarsi il servizio».
Si dice contrario invece Roberto Albetti, vicesindaco di Milano: «Non capisco le polemiche, si definisce tassa un contributo di nemmeno 3 euro al mese». Inoltre «questa tariffa servirà a finanziare la manutenzione delle telecamere al bicipark, – sostiene Albetti – quindi le entrate saranno reinvestite in sicurezza. Saranno aggiunte altre rastrelliere per chi è in lista d’attesa». Il vicesindaco ci tiene a tranquillizzare Legambiente: «non facciamo pagare solo ai ciclisti. Anche il parcheggio delle auto in stazione a breve avrà una tariffa, per coprire i costi dell’affitto di quell’area, che è delle Ferrovie».